Le donne afghane cantano, e cantano Bella Ciao
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E con l'Afghanistan ha fatto l'en plein. La nostra canzone Bella Ciao è diventata indiscutibilmente l'inno per la libertà più celebre del mondo, dopo che perfino le ragazze afghane lo hanno adottato per protestare contro l'ultimo decreto dei talebani. Due settimane fa il loro capo Hibatullah Akhundzada ha promulgato 35 articoli che vietano alle donne di avventurarsi fuori casa da sole: perfino sui bus devono essere accompagnate da un tutore. (L'HuffPost)
Se ne è parlato anche su altre testate
È la protesta che dilaga su X, il vecchio Twitter, con il video di due donne che intonano la canzone partigiana in lingua pasthu. «Bella ciao» come sfogo, inno di liberazione dall’ultima stretta dei Talebani: il divieto alle donne di parlare in pubblico, visto che la loro voce può diventare uno «strumento di vizio». (Il Sole 24 ORE)
KABUL (AFGHANISTAN) – Il governo talebano ha introdotto il 21 agosto il “Decreto sulla propagazione della virtù e la prevenzione del vizio”, che vieta alle donne di cantare o parlare in pubblico. Una norma che impone nuove restrizioni ai diritti delle Afghane già ridotti al lume. (Quotidiano di Sicilia)
Sogni normali, all’apparenza, per una ragazza che ha poco più di 20 anni. Il desiderio di studiare, di formarsi, di ottenere un titolo e magari un lavoro nell’ambito che più appassiona. (Luce)
Negli ultimi giorni un grido di libertà si è levato dall'Afghanistan e ha attraversato i confini, raggiungendo ogni angolo del mondo. (Io Donna)
Manifestazione in solidarietà alle donne afghane a Firenze, in piazza Sant'Ambrogio, il prossimo 11 settembre (inizio alle ore 18.30). A promuovere l'iniziativa è l'associazione `Donne insieme per la pace Firenze´ con lo slogan «cantiamo tutti e tutte. (Corriere Fiorentino)
Regole naturalmente indirizzato in gran parte alle donne e al loro corpo che evidentemente si presenta come una vera e propria ossessione per il regime: se agli uomini si prescrive di non portare pantaloni al di sopra del ginocchio e di non radersi, alle donne si prescrive il totale occultamento del corpo, occhi compresi, e di non parlare in pubblico perché anche la voce, oltre ai capelli, a una mano o un piede, è considerata idonea a indurre in tentazione e corrompere la morale degli uomini. (Giustizia Insieme)