Niente fondi in manovra per tumori e pronto soccorso, ma la sanità italiana crolla

Il ministro della Sanità Orazio Schillaci aveva annunciato che nella manovra sarebbero entrati con un emendamento 10 milioni per la prevenzione dei tumori nel 2023, e altrettanti nel 2024. Soldi che però non sono stati trovati e il Piano Oncologico Nazionale, che aveva l’obiettivo di potenziare le strategie e e le azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza a 3,5 milioni di malati oncologici, è rimasto senza fondi. (Open)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mentre proprio sul fil di lana si è aperto uno spiraglio di impegno da parte del Governo con una prospettiva di ordine del giorno per risolvere la questione aperta in merito al settore dei dispositivi medici che chiedeva lo stop del pay back per effetto del quale è posto a carico delle aziende produttrici il 50% della spesa in eccesso effettuata dalle Regioni rispetto al tetto del 4,4% della spesa pubblica previsto per i dispositivi medici. (l'Adige)

Le reazioni della Favo alla mancata approvazione degli emendamenti per il finanziamento del Pon con 10 milioni nel 2023 e altrettanti nel 2024: "Governo e opposizioni hanno continuato a essere sordi alle richieste dell’Unione Europea di salvare dal cancro 3 milioni di vite umane entro il 2030, di cui quota parte di malati oncologici italiani, ma soprattutto dimostrano una inaccettabile, grave indifferenza alla tragedia che vivono milioni di nostri concittadini malati di tumore" (Il Fatto Quotidiano)

Dai tumori ai pronto soccorso: i patti traditi dalla manovra Paolo Russo (La Stampa)

Il Governo non è riuscito a trovare posto nella Legge finanziaria per i milioni che erano stati promessi dal ministro della Sanità Schillaci. (La Legge per Tutti)

Nella manovra economica del governo Meloni, che sta per ottenere il via libera anche al Senato, non c’è traccia dello stanziamento di 10 milioni per il 2023, e di altri 10 per il 2024, per il Piano oncologico nazionale. (Positanonews)

GIACOMO GALEAZZI «Scelta miope, così i costi sanitari e sociali saranno elevatissimi», Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) (La Stampa)