La vittoria di Trump è (anche) il trionfo del patriarcato
“Hanno preferito un golpista, antidemocratico, machista, pluricondannato ad una donna”. Commenti di questo tenore affollano oggi le pagine social di chi mai e poi mai avrebbe immaginato di vedere Donald Trump venire eletto per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti. Un uomo che è stato processato per aver cercato di sovvertire i risultati delle scorse elezioni, che rilancia teorie complottiste e folli illazioni su immigrati e minoranze, ma soprattutto un uomo esplicitamente maschilista, pluri-accusato di molestie sessuali, un predatore dichiarato che ha fatto sì che il diritto all’aborto venisse abrogato. (la Repubblica)
Su altre fonti
“La storia è maestra di vita”. Il significato più profondo di questo motto, normalmente usato per convincere gli studenti ad aprire il libro di storia, è che secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, gli uomini sono sostanzialmente sempre gli stessi, e di fronte a scelte o situazioni similari, gli uomini del XXI secolo dopo Cristo tenderanno a fare scelte del tutto equivalenti a quelle degli uomini del XXI secolo avanti Cristo. (Il Fatto Quotidiano)
Non foss'altro per l'accanimento politico e antropologico che hanno messo nel combattere Trump e i trumpiani e per quel sovrappiù di spocchia e di cipiglio con il quale hanno squadrato con ostentato disgusto chiunque non facesse parte di quel bel mondo che, a conti fatti, è risultato un circolino. (il Giornale)
Nello scrivere questo Cameo a pochi giorni dall’elezione del 47° Presidente la domanda è sempre la stessa: il XXI secolo sarà americano o del duo Cina-Russia, con la seconda succube della prima? All’inizio del XX° (1906), Werner Sombart si poneva una domanda simile (oggi farebbe scompisciare): “Sarà l’America o l’Europa il paese del futuro?” Centovent’anni dopo l’Europa è un accrocco di rissosi paesi-mercati. (Start Magazine)
Oggi una manciata di americani in sette stati che costituiscono l… (La Stampa)
Morgan, 41 anni, proviene da Jacksonville, in Florida, e anche lui come tanti americani all’estero voterà per ‘corrispondenza’. L’americano Brett Morgan, tecnico delle Aquile di football americano, da ottobre si trova a Ferrara per preparare al meglio la squadra al ritorno nella massima serie. (il Resto del Carlino)
"Io ovviamente ho votato per Kamala Harris non perché la amo ma perché è una garanzia affinché l'America non diventi un Paese antidemocratico. Per Trump il modello è Viktor Orban. Non c'è altro da aggiungere". (La Stampa)