Manovra, mandato a Giorgetti: deve valutare le coperture per eventuali modifiche
Disponibili ad ascoltare tutti,a cominciare dal Parlamento, ma l'ultima parola spetta ai conti. In questo concetto si può sintetizzare l'esito del vertice di maggioranza sulla manovra, di domenica 24 novembre, tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Un incontro che palazzo Chigoi ha definito "proficuo", perché "ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che, in continuità con le due precedenti, guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo". (Italia Oggi)
La notizia riportata su altri giornali
Una apericena per la manovra. E per chiarire dopo le tensioni in maggioranza. Giorgia Meloni ha invitato Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi nella sua casa romana per parlare insieme a Giancarlo Giorgetti della Legge di Bilancio. (Open)
Le risorse aggiuntive verranno impiegate per forze dell'ordine, politiche sociali e settori produttivi. (Fanpage.it)
All’Eur Giorgia Meloni apre le porte di casa ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, al capo di Noi Moderati Maurizio Lupi. Il vertice di maggioranza in verità è già iniziato, lontano dai palazzi della politica. (ilmessaggero.it)
I leader della maggioranza si dicono ottimisti sulla possibilità di trovare un accordo, all’inizio della prossima settimana, per sbloccare decreto fiscale e manovra di Bilancio, ormai in stallo sotto una pioggia di emendamenti. (Corriere della Sera)
La novità è Maurizio Lupi, capo di Noi Moderati, che fa il suo esordio nella stanza dei bottoni nelle riunioni che «contano». Al vertice «politico», che per la prima volta non si svolge a Palazzo Chigi ma nella residenza privata di Giorgia Meloni (location tenuta segreta per motivi di sicurezza), sono ammessi solo i leader del centrodestra. (il Giornale)
Match di coppa Davis sullo sfondo, il quartetto (c’era pure Maurizio Lupi di Noi moderati) davanti al titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, discute per due ore e mezza soprattutto di manovra ma anche delle deleghe del ministro Raffaele Fitto, neo-commissario Ue, che vanno riassegnate entro una settimana, perché si dimetterà il 1° dicembre; di Benjamin Netanyahu che il leghista accoglierebbe con un «benvenuto» nonostante il mandato di arresto internazionale su cui la premier e il capo della Farnesina predicano prudenza. (la Repubblica)