L’Arminuta, la recensione: la bimba colorata
Nella recensione de L’Arminuta parliamo della terza opera, nonché unico film italiano nella Selezione Ufficiale alla 16esima Festival del Cinema di Roma, di Giuseppe Bonito, regista dalla sensibilità sopraffina e dalla grande capacità di raccontare storie familiari, scomode e profonde, ripulendole da ogni tipo di retorica e facili compromessi.
È perché sei l’unica che sa parlare italiano senza indugiare nelle inflessioni dialettali o riconoscere un congiuntivo trapassato o un condizionale presente?
A far saltare il banco basta una bambina che accoglie il pianto di una neonata, prendendola in braccio per consolarla. (Lega Nerd)
Se ne è parlato anche su altre testate
L'articolo Fichera: “Sarei voluto tornare da Tokyo con una medaglia” proviene da (Sicilia Economia)
– “Mi piacerebbe che la narrazione restituisse soprattutto due cose: da un lato lo sguardo de l’Arminuta, che è testimone suo malgrado, e dall’altro il magma incandescente dei sentimenti laceranti che questa storia contiene”. (The Hot Corn Italy)
E’ la storia di una ragazzina divisa fra due madre e due famiglie, due mondi molto diversi, dalla città viene rimandata nella campagna spopolata dell'Abruzzo. Sarà il Cineteatro Massimo di Pescara, Mercoledì 20 ottobre, a proiettare in anteprima nazionale il film “L’Arminuta” di Giuseppe Bonito (Histonium.net)
Lo sguardo delle donne sul cinema del futuro” è di particolare attualità, collegato alla realtà e alle difficoltà che stiamo vivendo. “Per la quarta volta consecutiva il Comune di Rho partecipa a Sguardi Altrove Film Festival come partner per l’attribuzione del premio Talent Under 35 – commenta il Sindaco di Rho Andrea Orlandi -. (MI-LORENTEGGIO.COM.)
Il passaggio è traumatico specialmente perché incontra un cambiamento mastodontico: dalla bolla dell’aristocrazia, passa a delle condizioni di vita umili e misere. voto del pubblico 3.5/5 voto finale 4. (Cinematographe.it - FilmIsNow)
L’Arminuta di Giuseppe Bonito, direttamente dalla Selezione Ufficiale, traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, vincitore del Premio Campiello 2017. E Vanessa Scalera, notevole nell’incarnare uno spirito ed un corpo che vede e riconosce il suo destino, lo sente sin nelle viscere, ne è completamente avvinta (Taxidrivers.it)