Manovra, tagli all'auto verde per 4,6 miliardi, più fondi alla Difesa: cosa dicono i numeri «nascosti»

Le sorprese di solito sono proprio lì, nella parte «nascosta» della Legge di Bilancio, la Sezione II con la revisione dei finanziamenti delle vecchie leggi di spesa, che insieme all’articolato con le nuove misure, rivela la vera dimensione e natura della manovra. Si scopre così che l’impatto reale sul deficit della Legge di Bilancio, l’effetto espansivo, nel 2025 è di 10,4 miliardi di euro, ben lontano dai 30 con cui la misura il governo. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Chi ha l’ambizione di… «Per tutelare la filiera dell’auto serve un intervento politico. (La Stampa)

02:24 Tour di Bonaccini in Friuli, le parole dell'europarlamentare: "Battaglia durissima per la sanità" (Il Messaggero Veneto)

«Vi e stata una riduzione di questi fondi nei prossimi anni, ma ho assicurato all'Anfia che tutte le risorse che sara possibile destinare saranno destinare al sostegno della componentistica affinche superino questa fase di transizione particolarmente difficile. (Il Messaggero - Motori)

Gravina (M5S): “Taglio al Fondo Automotive e fondi PNRR dirottati: il Governo abbandona la Gigafactory e il futuro dell’industria”

Di questa categoria fanno parte le vetture a benzina, diesel e ibride in grado di rispettare il range di emissioni sopracitato. I fondi destinati a questa fascia ammontavano a circa 276,6 milioni di euro e sono andati esauriti in poco meno di 5 mesi, tra l'inizio di giugno 2024 e la fine di ottobre dello stesso anno. (La Gazzetta dello Sport)

«Sulla politica industriale? Nella manovra non c’è nulla, anzi l’unico intervento è il taglio dei 4,6 miliardi dei fondi per l’automotive, mentre in tutto il settore ci sono ben 300 mila lavoratori in cassa integrazione» attacca il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. (La Stampa)

"Il taglio di 4,6 miliardi al Fondo Automotive deciso dal Governo Meloni con la nuova manovra, così come la revoca dei fondi PNRR destinati alla Gigafactory di Termoli, decisa dal ministro Urso poco più di un mese fa, sono scelte incomprensibili che danneggiano il settore automobilistico e mettono a rischio migliaia di posti di lavoro," ha dichiarato Roberto Gravina, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e Coordinatore Enti Locali. (Primonumero)