Blog | Fusioni e acquisizioni, i dazi di Trump avvelenano i pozzi?
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Post di Nicolò M. Joswig – AD & Co-Founder Startex AI – Con il ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha riacceso le tensioni protezionistiche globali: dazi generalizzati, escalation verbali con Pechino, minacce all’Europa, e poi – quasi improvvisamente – la marcia indietro. Una sospensione, più che una rinuncia, arrivata solo dopo che i mercati avevano già scontato il colpo: oltre 14.500 miliardi di dollari bruciati in cinque giorni, fuga dagli asset americani e prime crepe nella fiducia globale verso il dollaro. (Econopoly - ilSole24ORE)
La notizia riportata su altri media
Parlare di svolte o di giri di boa, per l’andamento delle Borse nella scorsa settimana, sarebbe a dir poco riduttivo. Quello che i mercati hanno vissuto è stato, invece, una serie di vere e proprie inversioni a u sul tema dei dazi. (www.altroconsumo.it)

Le pagine accolgono un testo del politologo Maurizio Ferrera (sullo scenario disegnato dalle mosse di Donald Trump) e uno di Giovanni Federico, docente di Storia economica alla New York University Abu Dhabi (sul fenomeno dei dazi in una prospettiva storica, a partire dall’antico Egitto) e, ancora, un’intervista di Giuseppe Sarcina all’economista Deirdre McCloskey secondo la quale la borghesia funziona mentre il problema sono lo Stato, i monopoli e la corruzione pubblica. (Corriere della Sera)