L'ipotesi mandante, i 7000 file, gli alert mancati: così Mister X ha spiato le sorelle Meloni

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Ponte sullo Stretto

Cinquantadue anni, casa a Bitonto ma lavoro a Bisceglie: il "mister X" di Banca Intesa che ha avuto accesso ai dati bancari di Giorgia Meloni, ma anche di sua sorella Arianna e di altre alte cariche dello Stato, oltre che a quelli di personaggi dell'imprenditoria, dello spettacolo e dello sport, si chiama Vincenzo Coviello. Nessuna violazione dei sistemi da parte sua, perché grazie alla sua posizione ha potuto fare liberamente 7000 accessi abusivi ai conti correnti aperti dai clienti presso le filiali Banca Intesa su tutto il territorio nazionale, ben 679. (il Giornale)

Su altre fonti

Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, è finito sotto indagine per aver spiato i conti correnti di 3.572 clienti di Intesa Sanpaolo, tra cui quello della premier Giorgia Meloni e di molti politici e vip. (BitontoLive)

L'impiegato di Intesa Sanpaolo Vincenzo Coviello, «verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare» (mandante e destinatario delle informazioni riservate), ha compiuto accessi informatici abusivi «ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica e loro familiari e/o collaboratori, al fine di procurare a sé e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell'interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete». (quotidianodipuglia.it)

Chi e come il bancario barese Vincenzo Coviello di Intesa Sanpaolo ha spulciato conti correnti di ministri, politici, magistrati, imprenditori e calciatori. Nel corso dell’estate da poco passata Alessandro Sallusti, il direttore de Il Giornale, aveva scritto che procure avrebbero messo nel mirino Arianna Meloni, sorella della Premier. (Start Magazine)

I conti spiati dal bancario, la Procura: «Ha agito in concorso con altri». Lui: «Mai divulgato informazioni»

. Venerdì gli ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell’ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi. (Avvenire)

La legge europea non può impedire le violazioni, ma impone alle aziende di notificare all’autorità competente (il Garante della privacy nel caso italiano) entro 72 ore dalla scoperta che la violazione è avvenuta. (la Repubblica)

Zaia: "Sarebbe utile venire avvisati quando qualcuno entra nei conti" (Il Mattino di Padova)