Stop al reddito di cittadinanza Cgil: "Da Roma nessuna circolare"
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Se ne sente parlare da diverso tempo, ma adesso il momento è arrivato. Da questo mese la misura di contrasto alla povertà e finalizzata al reinserimento delle persone occupabili nel mondo del lavoro introdotta nel 2019 dal governo giallo-verde, cesserà di esistere. A prendere il suo posto sarà invece l’assegno di Inclusione, formula con parametri più stringenti che il governo Meloni ha voluto sostituire al tanto discusso reddito di cittadinanza. (LA NAZIONE)
Ne parlano anche altre testate
Reddito di cittadinanza, i dati drammatici della Cgil: il 59% dei percettori perderà il sussidio. Anche a Latina e provincia la situazione è difficile (Latina Tu)
Fare finalmente quella visita medica a cui per anni si era rinunciato. Potersi permettere i medicinali necessari. (Repubblica Roma)
Dal 1° agosto 169 mila nuclei familiari in Italia perderanno il reddito di cittadinanza, l'unico strumento di protezione sociale che in questi anni ha salvaguardato milioni di persone dalla povertà. Il tutto con un semplice sms arrivato a poche ore dalla cessazione della misura. (Collettiva.it)
I nuclei familiari del Lazio che hanno percepito almeno una mensilità di Reddito di cittadinanza nel 2023 rappresentano il 10% su scala nazionale. (Fanpage.it)
Secondo i dati della Cgil, 88.690 di questi nuclei famigliari sono residenti a Roma (con 175.662 persone per un reddito di importo medio mensile di 567,55 euro), 12.632 famiglie sono quelle di Latina (con 26.249 cittadini e un assegno medio mensile di 572,91 euro) mentre 10.832 nuclei familiari risiedono a Frosinone (con 22.328 persone e un reddito medio di 586,22 euro), 5.796 famiglie a Viterbo (composte da 11.072 persone pr un importo mensile di 562,79 euro ) e infine 2.876 nuclei percettori del reddito abitano a Rieti (in cui si contano 5.271 persone con 540,54 euro di importo medio del sussidio). (Corriere Roma)
Roma – Riceviamo e pubblichiamo – “Introdurre un Reddito di dignità da 500 euro mensili per un anno per chi risiede nel Lazio per fornire un sostegno alle fasce sociali più deboli rimaste ‘orfane’ del Reddito di cittadinanza e non lasciare soli i sindaci davanti a questa bomba sociale che si ripercuoterà soprattutto sul welfare degli enti locali”. (Tuscia Web)