Inchiesta Ultrà: Beretta inizia a collaborare con i pm
Trasferito da San Vittore ad un altro carcere. Le indagini si allargano anche all'omicidio Boiocchi Avrebbe iniziato a parlare e a collaborare con gli inquirenti da qualche settimana, negli interrogatori, Andrea Beretta, l’ormai ex capo ultrà interista in carcere dallo scorso 5 settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco, erede dell’omonima cosca di ‘ndrangheta e che era anche lui nel direttivo della curva nord. (CityNow)
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La notizia, rimasta riservata per settimane per ragioni investigative e di sicurezza, è finalmente confermata. Il mondo degli ultras è scosso, e non solo a Milano: Andrea Beretta, capo ultrà della curva Nord dell’Inter, arrestato il 4 settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente del clan di ‘ndrangheta di Rosarno e suo compagno di tifoseria, avrebbe iniziato a collaborare con la giustizia. (Cronache della Campania)
Klaus Davi, all’inizio di questa vicenda, ci aveva parlato del pentimento come l’unica via per la sua riabilitazione criminale (qui l’intervista). La decisione di Beretta sarebbe arrivata dopo la visita del pm Paolo Storari a San Vittore, accompagnato dalla procuratrice aggiunta Alessandra Dolci e dai vertici della squadra Mobile. (MOW)
SVOLTA IMPORTANTE – C’è stata una svolta abbastanza clamorosa nell’inchiesta “Doppia Curva“ sulle tifoserie di Inter e Milan e i traffici legati a tutto ciò. (Inter-News)
Il successivo 30 settembre quando era già nel carcere Opera gli era stata notificata una seconda custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione per delinquere aggravata dall’agevolazione del clan Bellocco sui presunti affari illeciti legati al mondo dello stadio. (Gazzetta del Sud)
Oggi alle 09:20 Rassegna Stampa di di @ArturoMinervini Inchiesta curve, La Repubblica di Milano titola: "Affari e delitti, si pente Beretta" (Tutto Napoli)
Avrebbe iniziato a parlare e a collaborare con gli inquirenti da qualche settimana, negli interrogatori, Andrea Beretta, l'ormai ex capo ultrà interista in carcere dallo scorso 5 settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco, erede dell'omonima cosca di 'ndrangheta e che era anche lui nel direttivo della curva nord. (La Nuova Venezia)