Edith Bruck: “Dal Papa accuse gravi, la Chiesa non capisce”
ROMA. «È sbagliato usare la parola “genocidio” con questa facilità, mi chiedo se il Papa e i suoi collaboratori si siano resi davvero conto della pesantezza di questa affermazione». Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta ai lager nazisti, è stupita che il Pontefice nel suo libro sul Giubileo possa avvalorare la tesi che a Gaza stia accadendo un genocidio. «Sono stupita che una persona come il Papa… (La Stampa)
Su altri media
Sorride e tossisce: «Ho poca voce». Edith Bruck ha quel tipo di grazia che soltanto il dolore vero può regalare, lei che nei suoi libri i campi di concentramento li ha raccontati in prima persona. (Corriere della Sera)
Il Papa, mentre tutto il mondo fronteggia la crescita violenta di un antisemitismo senza precedenti dalla seconda guerra mondiale, col suo nuovo libro La speranza non delude mai, Edizioni Piemme, fornisce legna per questo fuoco. (il Giornale)
A Gaza, dove la vita si intreccia con la morte, ogni giorno arriva carico di nuove sfide. In mezzo alle macerie delle case distrutte dalla guerra e ai suoni quotidiani dei droni che ronzano in cielo, la vita sembra un lotta senza fine per la sopravvivenza. (la Repubblica)
– Professoressa Emma Fattorini, prima di decifrare le parole del Papa, rompiamo gli indugi: quello d’Israele a Gaza è un genocidio? “A mio parere il termine non è appropriato con riferimento alle tremende perdite umane inflitte da quella che considero l’inaccettabile e sbagliata politica di Netanyahu – risponde l’ordinaria di Storia contemporanea alla Sapienza, autrice del volume La Chiesa e le leggi razziali –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Stanno facendo discutere le recenti parole di Papa Francesco, il quale nel suo ultimo libro La speranza non delude mai (scritto assieme al giornalista argentino Hernán Reyes Alcaide e pubblicato da Piemme) ha affermato in merito all’operazione militare israeliana contro Hamas a Gaza che bisognerebbe “indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica di genocidio formulata da giuristi e organismi internazionali”. (Mosaico-cem.it)
Cosa è successo? Non sui campi di battaglia di Gaza e del Libano, ma nelle sedi delle Nazioni Unite, è stata di colpo ribaltata la narrazione prevalente del conflitto mediorientale: i morti palestinesi non sono 42.200, ma 8.119, ultima stima accertata riguardo alle operazioni dal 1 novembre 2023 al 30 aprile 2024. (Nicola Porro)