Meloni e il caso Almasri, Bongiorno alla difesa

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INTERNO

Giorgia Meloni, premier italiana, si prepara ad affrontare una delle sfide più complesse del suo mandato, scegliendo l'avvocata Giulia Bongiorno per la sua difesa nel caso Almasri. La vicenda, che ha scosso il panorama politico italiano, vede Meloni indagata per peculato e favoreggiamento, insieme ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario di Stato Mantovano. La scelta di Bongiorno, nota per la sua esperienza e competenza, rappresenta un tassello fondamentale nella strategia difensiva della premier.

I toni meno roboanti del giorno successivo all'annuncio dell'indagine riflettono una strategia di prudenza, forse suggerita da contatti non ufficialmente confermati tra Palazzo Chigi e il Quirinale. Dal Colle più alto di Roma, infatti, nulla trapela, se non il messaggio che «le bocche sono cucite». Tuttavia, non è difficile immaginare che dietro il riserbo si celi la preoccupazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per lo scontro sempre più aspro tra governo e magistratura. Questo conflitto, infatti, contrasta con gli appelli alla pacificazione e al rispetto istituzionale che Mattarella promuove quotidianamente.

Nel frattempo, il Parlamento è bloccato fino a martedì, con le opposizioni che chiedono a gran voce che Meloni riferisca in Aula. La protesta è stata scatenata dal rinvio dell'informativa sul caso dei ministri Nordio e Piantedosi, un rinvio che ha alimentato ulteriormente le tensioni tra governo e minoranza. Barbara Berlusconi, figlia dell'ex premier Silvio Berlusconi, è intervenuta due volte in pochi giorni per difendere sia la memoria del padre sia la premier Meloni, sollevando interrogativi sul suo futuro politico.

In questo contesto, Roberto Saviano, noto scrittore e giornalista, ha nuovamente attaccato Meloni, definendola «alleata dei criminali libici».