Perché la quarantena dell’Italia per i paesi Extra UE potrebbe non servire a niente

Perché la quarantena dell’Italia per i paesi Extra UE potrebbe non servire a niente. La decisione presa ieri a Bruxelles potrà essere rivista ogni due settimane in base all’andamento dell’epidemia, dettata dal timore di una nuova ondata di contagi, importati da quei Paesi dove il virus corre ancora velocemente.

Di certo, sarà obbligatorio indicare già nell’aeroporto di partenza extra Ue il domicilio in cui si intende fare la quarantena. (next)

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Si dirà che quelli epidemiologici su cui si basa la decisione dell’Unione europea sono dati incontrovertibili certificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ora, sicuramente la Commissione mostrerà come tutti i parametri epidemiologici indicano che in Cina il coronavirus è quasi scomparso, mentre negli Stati Uniti no. (Nicola Porro)

Possono, in piena trasparenza, eliminare solo progressivamente le restrizioni di viaggio verso i paesi elencati. I governi dei 27 hanno approvato un elenco di Paesi la cui situazione epidemiologica legata al Covid-19 è considerata sufficientemente sicura. (AGI - Agenzia Italia)

Da oggi, infatti, potranno riprendere i collegamenti con quindici Stati extra-europei. L’Italia, per il momento, sceglie la linea della prudenza e anche per i viaggiatori in arrivo dalle nazioni incluse nella lista stilata dal Consiglio Ue rimarranno valide le restrizioni. (La Stampa)

La lista sarà rivista ogni 14 giorni, con l’aggiunta di nuovi paesi a seconda delle rispettive curve epidemiologiche. L’obiettivo è tutelare la salute degli europei tenendo fuori dalla lista quelli ad alto rischio e dunque dove i contagi sono alti, come gli Stati Uniti ed il Brasile. (Il Fatto Quotidiano)