Vecchi dazi e nuove trattative, la giusta prospettiva per la Ue

L’elezione di Donald Trump ha fatto scattare tutta una serie di riflessi condizionati. Fra le tante preoccupazioni che occupano le pagine dei giornali, c’è quella sull’effetto dei dazi sull’economia europea. Il prossimo presidente degli Stati Uniti ha più volte ribadito la sua fiducia granitica in questo strumento, forte anche della convinzione, per la verità un po’ curiosa, che il dazio sia pagato da chi esporta, ovvero da chi vende, e non da chi importa, cioè da chi compra. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ne parliamo con il nostro corrispondente dagli Stati Uniti, Massimo Basile E poi scopre e licenzia un consulente “illegale” nel team di transizione mentre Joe Biden affronta la sua ultima prova con i tacchini da graziare nella settimana del Thanksgiving. (AGI - Agenzia Italia)

I titoli delle case automobilistiche europee hanno subito un duro colpo martedì, dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti ha minacciato di imporre dazi a tappeto su Cina, Messico e Canada PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Per i due paesi confinanti Trump ha parlato di una tariffa al 25%, per la Cina di un’addizionale 10% rispetto ai dazi attuali. Lunedì il presidente eletto ha prospettato la possibilità di tariffe su tutti i prodotti che arrivano negli Usa da Canada, Messico e Cina, sin dal primo giorno del suo mandato. (Il Fatto Quotidiano)

La minaccia di Trump che ha mandato ko i titoli dell'auto: «Nuovi dazi del 25% su Messico e Canada»

General Motors Sotto pressione i titoli delle case automobilistiche quotati a Wall Street. A pesare sono i dazi di Donald Trump . Il Presidente eletto ha annunciato che aggiungerà dati per un ulteriore 10% sui prodotti importati dalla Cina e dazi fino al 25% sull'import da Messico e Canada. (LA STAMPA Finanza)

Mentre il mondo continua a essere scosso dai conflitti armati, all’orizzonte già si staglia la sagoma di una nuova guerra commerciale. A prometterla, o meglio minacciarla, è Donald Trump. (il manifesto)

Il prossimo presidente degli Stati Uniti ha dato un primo assaggio del suo programma protezionistico: sul suo social Truth ha annunciato l’imposizione di dazi al 25% su tutte le merci importate dal Canada e dal Messico «almeno sinché droghe come il Fentanyl e immigrati illegali non smetteranno di invadere il nostro Paese». (Corriere della Sera)