Dimensionamento scolastico, la Puglia si oppone al Governo

PUGLIA – “Oggi 16 febbraio abbiamo impugnato le norme del Governo che mettono a rischio l’efficienza del nostro servizio scolastico” – fa sapere l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo che aggiunge – “Le norme sono, infatti, lesive delle competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione e dei principi di cui agli articoli 5, 118 e 120 della Carta, ovvero la leale collaborazione e la sussidiarietà, non rispettando le procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e le disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo”. (Corriere Salentino)

La notizia riportata su altri media

La Regione Puglia chiederà alla Consulta, come già proposto da altre Regioni, “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe tra l’altro l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti” e in Puglia l’accorpamento di circa 60 dirigenze. (Tecnica della Scuola)

Di Gianna Fregonara Contestata la norma contenuta nella legge di Bilancio che prevede una potatura di circa 700 presidi e direttori amministrativi per le scuole troppo piccole. Giannelli: «Colpa del calo demografico» (Corriere della Sera)

"La parte impugnata - spiegano dalla Regione - riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell''istruzione', devono ritenersi costituzionalmente illegittime". (La Repubblica)

A poco più di 24 ore dal sollecito rivolto all’assessore Leo dal segretario regionale di Snals/Confsal Vito Masciale ad adottare atti formali contro il dimensionamento della rete scolastica, è arrivata finalmente la notizia che il sindacato aspettava. (Scuolainforma)

Tutte e quattro le Regioni rimaste in mano al centrosinistra, infatti, hanno impugnato o deciso di impugnare il cosiddetto dimensionamento scolastico, concentrato nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna, a causa del calo demografico e di una situazione preesistente più complessa ma che riguarda tutta l'Italia. (Il Sole 24 ORE)

La Regione Puglia, bontà sua, ha deciso di accodarsi alle predette regioni e ha prodotto analogo ricorso chiedendo che “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe tra l’altro l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti” con l’effetto che nella nostra regione potrebbero essere eliminate circa 60 direzioni. (flp scuola foggia)