Nel 2030 arriverà la nuova FIAT Panda

Nel piano Italia presentato nei giorni scorsi che prevede la produzione di due nuove compatte, è contenuta un’importantissima novità per FIAT. Di fronte all’annuncio di molteplici investimenti la notizia è passata un po’ in sordina ma in realtà per il brand torinese si tratta di una notizia importantissima. Oltre alla proroga della produzione dell’attuale Panda, infatti, è stato confermato che nel 2030 arriverà l’erede della FIAT Pandina. (Autoappassionati.it)

Ne parlano anche altre testate

Sisto (Prc): "Nessun futuro per la Gigafactory di Termoli" (Termoli Online)

Mi auguro che ora si cambi musica». Alberto Russo, 53 anni, è un imprenditore tessile a capo della Leva di Grugliasco specializzata nella lavorazione degli interni per automotive: 25 milioni di ricavi, 350 addetti e tre fabbriche, in Italia e appunto in Tunisia e in Ungheria. (Corriere della Sera)

Le scadenze a medio termine non sono un modo per prendere tempo? Torino — «Clima più sereno e prospettive a lungo termine, fino al 2032, sono i due elementi più importanti». Stefano Aversa, presidente dell’Europa e vicepresidente globale di AlixPartners, è uno dei massimi esperti del settore automotive. (la Repubblica)

Stellantis: fermezza, coerenza e determinazione del Governo

Al tavolo di confronto convocato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), con la partecipazione dei ministri Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti e Marina Elvira Calderone, si sono delineate le nuove strategie di Stellantis per l’Italia. (Automoto.it)

Mentre il settore automotive affronta sfide epocali, Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati rispondono con una visione positiva e ambiziosa, confermando l’Italia come cuore pulsante della propria produzione. (La Stampa)

Su queste colonne, nel mese di settembre scorso ci soffermammo, non senza soddisfazione, sulla ferma ed inequivocabile posizione del ministro dello Sviluppo Economico e del Made in Italy, Adolfo Urso, nei confronti del Gruppo Automobilistico (ex Fiat) Stellantis, che ritardava senza motivo l’inizio dei lavori, già concordati con il governo italiano un anno prima, per la riconversione industriale dello stabilimento ex Fiat di Termoli (in Molise) ove doveva nascere il più grande stabilimento italiano del cosiddetto progetto “Cigafqctory”. (ROMA on line)