“Stellantis, l’Italia al centro: patto su fabbriche e indotto”

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la Repubblica ECONOMIA

TORINO — Un piano che indichi quali saranno le auto prodotte fabbrica per fabbrica da Stellantis in Italia e una proposta: un patto con le aziende della componentistica per affrontare insieme la transizione green. «L’Italia è il centro della strategia di Stellantis», è la promessa di Jean-Philippe Imparato, il capo Europa del gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa. Sarà lui a rappresentare l’azienda il 17 dicembre al tavolo con il ministro Urso, i sindacati e l’Anfia, la sigla che raggruppa le aziende della filiera. (la Repubblica)

Su altri giornali

Fra una settimana, il 17 dicembre 2024, il ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso incontrerà il responsabile per l’Europa di Stellantis Jean-Philippe Imparato (nelle foto) per avere un confronto sull’attuale crisi che sta colpendo il mondo dell’auto in generale e la stessa Stellantis in particolare. (AlVolante)

Lo ha detto il Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, al termine dell’incontro dei rappresentanti sindacali con Jean-Philippe Imparato, chief operating officer Enlarged Europe di Stellantis, a Mirafiori. (Sassilive.it)

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Alla vigilia del tavolo convocato oggi al Mimit per la vicenda Transnova, l’azienda dell‘indotto che lunedì ha inviato le lettere di licenziamento a 97 operai, il gruppo automobilistico rassicura sul proprio impegno nel nostro Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Queste rassicurazioni arrivano da Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis. Il Gruppo automobilistico ha dunque un preciso piano a lungo termine per l'Italia che include anche Mirafiori sul cui futuro si è detto molto in passato , con i sindacati molto preoccupati per le sorti dei dipendenti. (HDmotori)

Dopo i concitati giorni che hanno fatto seguito all'allontanamento di Carlos Tavares, per il comitato speciale presieduto da John Elkann è della massima importanza agire su due fronti: riprendere in mano la situazione "interna" cercando di riallacciare buoni rapporti con fornitori, concessionarie e rappresentanze sindacali e dall'altro mandare forti segnali di vitalità e piani futuri agli investitori, ma anche verso l'opinione pubblica. (Automoto.it)