Guerre e petrolio riaccendono le paure sull’inflazione

Guerre e petrolio riaccendono le paure sull’inflazione Il rally del petrolio dopo le tensioni in Medioriente riaccende il pericolo inflazione. Il commento di Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Investments. A seguito dei massicci attacchi notturni dell’Iran contro Israele, il rischio di un’escalation diretta tra i due paesi è aumentato notevolmente e potrebbe avere conseguenze terribili per la regione. (Start Magazine)

Ne parlano anche altre fonti

Cosa sta succedendo ai prezzi del petrolio dopo le dichiarazioni rilasciate da Biden nella notte sulla guerra in Medioriente: leggera attenuazione anche se restano ai massimi. Il dollaro diventa bene rifugio. (FIRSTonline)

Ancora niente di preoccupante, abbiamo visto ben altro, ma gli analisti sono concentrati sugli scenari che bisognerà fronteggiare nel medio breve periodo. E non può essere diversamente con il Medio Oriente in fiamme. (Il Sole 24 ORE)

Il petrolio si avvia a chiudere la migliore settimana da oltre un anno, sostenuto dall’escalation di tensioni fra Israele e Iran e dalla minaccia di un’estensione delle ostilità in Medio Oriente. In ogni caso, un allargamento del conflitto rischia di pesare sulla produzione di greggio e di spingere ulteriormente al rialzo le quotazioni. (Finanzaonline)

Grafico del giorno - Petrolio (OIL) (04.10.2024)

. (Tiscali Notizie)

Intanto poco prima dell’avvio delle contrattazioni in Europa, il Brent e il Wti si muovono rispettivamente in area 77,55 dollari e 73,7 dollari. (Finanza.com)

Anche il greggio West Texas Intermediate (WTI) ha seguito questo trend al rialzo, chiudendo a 73,71 dollari, segnando un aumento del 5,15% nella giornata. I mercati petroliferi hanno registrato un'impennata drammatica ieri, con il Brent che è salito del 5% raggiungendo i 77,62 dollari al barile, il livello più alto in oltre un mese. (XTB)