Una serata d’autore con Placido
Serate cinematografiche d’autore. Folla delle grandi occasioni al cinema Barberini per la prima di “Eterno visionario”: il film di Michele Placido che attira, oltre al cast, amici e ospiti. Ci sono i registi Fausto Brizzi e Luca Manfredi, con la produttrice Alessandra Infascelli, e lo stesso Placido con la bella figlia Violante, in corto abito nero su tronchetto in tinta e tracolla, e calda giacca di lana, sui toni del marrone, per arginare i primi freddi. (ilmessaggero.it)
Su altri media
“Conosciamo il letterato ma non la sua famiglia” “Ci auguriamo che possa valere per gli studenti, i ragazzi, quelli che lo stanno studiando adesso. (Tecnica della Scuola)
Fabrizio Bentivoglio e Valeria Bruni Tedeschi li interpretano in Eterno visionario di Michele Placido (nei cinema). L’autore Premio Nobel per la Letteratura 1934 e la consorte, così lontana... (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
, Pirandello ha 67 anni e sente di essere vicino alla fine (morirà due anni dopo). Questo l’incipit di “Eterno visionario”, ultimo film di Michele Placido, illuminato dal pluripremiato direttore della fotografia abruzzese Michele D’Attanasio (nato a Pescara nel 1972, David di Donatello nel 2017 per il film Veloce come il vento di Matteo Rovere e nel 2022 per Freaks Out di Gabriele Mainetti), passato alla Festa del Cinema di Roma e da oggi in sala con 01. (Il Centro)
Michele Placido ci regala un bel ritratto dello scrittore siciliano, scavando nella sua anima tormentata. Eterno visionario, ovvero gruppo di famiglia in un interno, forse un inferno: la famiglia Pirandello. (LA NAZIONE)
Fabrizio Bentivoglio è Luigi Pirandello in Eterno visionario di Michele Placido. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
Eterno Visionario: Pirandello come non ve lo hanno mai raccontato Un Pirandello molto lontano da quello che abbiamo imparato a conoscere attraverso i testi scolastici, un uomo con una vita complessa e per nulla facile, che conosce sofferenze, insuccessi e inadeguatezze prima di arrivare all’apice di una carriera straordinaria già in vita (una fortuna che molti altri grandi non hanno avuto), con il riconoscimento del premio Nobel nel 1934. (Today.it)