Trump scommette su uomini e ispanici, Harris sulle donne: la demografia del voto americano

C’è un'America bianca e poco istruita che invecchia e si restringe, un’altra composta di minoranze e giovani laureati che cresce in dimensioni e peso politico. Per conquistare gli Stati in bilico, e imboccare la strada verso la Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump hanno affrontato queste grandi mutazioni americane degli ultimi decenni, sempre più rapide, provando ad affacciarsi oltre le basi tradizionali dei rispettivi partiti: le grandi città, i laureati, le minoranze per i democratici; le aree rurali e depresse, i bianchi poco istruiti, ma anche gli americani più ricchi per i repubblicani. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

I consensi sono sempre stati insufficienti ed è mancato pure lo slogan giusto. Il trucco di trasformare Kamala da abulica vice a nuova leader non ha convinto. (Lettera43)

Dietro la vittoria di Donald Trump e il suo ritorno alla Casa Bianca emergono in queste ore dati scioccanti per la sinistra americana (ma anche per quella nostrana). (Secolo d'Italia)

Roberto Tortora 06 novembre 2024 (Liberoquotidiano.it)

PER HARRIS E PER LA ROMA KAMALA TEMPORA CURRUNT

VIDEO Non si sono mobilitate le donne, le minoranze e Kamala Harris non ha preso le distanze con il presidente Biden. Sono questi alcuni degli elementi principali che hanno portato alla sconfitta i democratici secondo la vicedirettrice de La Stampa, Annalisa Cuzzocrea. (La Stampa)

Kamala Harris ha perso e anche malamente. Non solo non è riuscita ad impedire a Donald Trump di entrare alla Casa Bianca, ma a scrutinio ancora in corso è certo che la sinistra abbia perso il Senato e molto probabilmente non riconquisterà la Camera dei Rappresentanti, dove la sua presenza sembra persino destinata a contrarsi. (InvestireOggi.it)

Trump non vince, stravince. Andrea Mancia, il direttore, Stefano Cece, il capo-redattore, l’intera redazione de L’Opinione delle Libertà sono da ore impegnati a soccorrere la maggioranza degli iscritti all’“Ordine Nuovo” di Gramsci e Togliatti, pardon, all’Ordine Nuovo dei giornalisti. (L'Opinione delle Libertà)