Corte conti: nebbia fitta sulle azioni di contrasto e sull’impiego dei fondi anti liste d’attesa. Nel periodo Covid e post Covid risorse in funzione “tappa-disavanzi”
Il controllo sull’attuazione delle misure assunte durante l’emergenza pandemica, con oltre 2 miliardi di euro stanziati per la riduzione delle liste d’attesa tra il 2020 e il 2024, ha evidenziato criticità nella metodologia adottata, basata su dati autocertificati da parte di Regioni e Province autonome che appaiono non omogenei, stante il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo stato non disponibili. (Sanità24)
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Questo quanto emerge dall' analisi sulla Riduzione delle liste di attesa relative alle prestazioni non erogate durante l'emergenza Covid, approvata con delibera dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, in cui si sottolinea "il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo stato non disponibili". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il Governo avrebbe presentato un emendamento in Commissione Bilancio al Senato, dove in questi giorni è in discussione il decreto fiscale, per permettere alle Regioni di utilizzare i fondi per l'emergenza Covid-19 non spesi come finanziamento per smaltire le liste d'attesa, appoggiandosi sulla sanità privata per le cure di alcuni pazienti. (QuiFinanza)
Ultim'ora news 19 novembre ore 20 Per ridurre le liste d’attesa, in particolare per smaltire le prestazioni non erogate durante l’emergenza pandemica, sono stati spesi 2 miliardi di euro dal 2020 al 2024. (Milano Finanza)
L'obiettivo è garantire trasparenza, efficienza e accessibilità nel sistema sanitario pubblico e privato (Agenda Digitale)
Le liste d’attesa: una nota dolente che non accenna a guarire di Fernanda Fraioli (Quotidiano Sanità)
Sono le misure contenute negli emendamenti dei relatori al decreto fisco depositati alla commissione Bilancio del Senato. Il primo emendamento prevede che le risorse erogate alle Regioni per fronteggiare l’emergenza Covid nel 2020 e 2021 possono essere utilizzate entro il 31 dicembre 2025 per garantire l’attuazione dei piani di recupero per le liste d’attesa, attraverso il ricorso alle prestazioni aggiuntive e ai privati accreditati. (Il Sole 24 ORE)