Israele e Libano. P. Toufic (Custodia): “Il villaggio cristiano di Deir Mimas colpito dalle bombe. Abitanti in fuga a Beirut”

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Il villaggio cristiano di Deir Mimas è rimasto vuoto. I suoi abitanti sono tutti fuggiti a Beirut dove stanno trovando accoglienza dai frati della Custodia di Terra Santa. A dare la notizia poco fa è padre Toufic Bou Mehri che, da Tiro, ogni domenica andava in auto a Deir Mimas per celebrare messa e a consegnare frutta e verdura ai suoi abitanti. DEi Mimas (Foto p. T. Bou Mehri) “Il villaggio cristiano di Deir Mimas è completamente vuoto. (Servizio Informazione Religiosa)

Se ne è parlato anche su altri media

L’immagine sotto quella didascalia raffigura il rudere del cinema “L’Oeuf”, edificio simbolo mai finito e crivellato dai mortai durante la guerra civile … (Il Fatto Quotidiano)

A spiegarlo è la Direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, che si è detta “profondamente preoccupata per il rapido deterioramento della situazione umanitaria in Libano. Dopo sette giorni di bombardamenti e l’avvio della campagna di terra, in Libano la situazione sta letteralmente precipitando. (LA NOTIZIA)

Un momento emozionante per gli alunni delle cinque classi della scuola primaria Iqbal Masih – Montegrillo di Perugia, che il 2 ottobre hanno ricevuto un riconoscimento da parte dell’UNICEF come “Scuola amica dei bambini e delle bambine”, con un progetto rivolto alla promozione e allo sviluppo di competenze in materia di cittadinanza attiva, valorizzando l’educazione interculturale e la pace, nel rispetto delle differenze e a favore del dialogo tra culture. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Beirut stremata tra raid e sfollati: «Dimezzate le armi di Hezbollah»

Lavorando a stretto contatto con il Governo libanese, l'UNICEF e i suoi partner hanno raggiunto oltre 50.000 persone in più di 200 rifugi collettivi nei governatorati del Sud del Libano, Beirut, Monte Libano, Nord del Libano, Bekaa e Baalbek-Hermel. (UNICEF Italia)

La prima cosa bella di mercoledì 2 ottobre 2024 è Beirut, città di cicatrici, protesi e con la cartella clinica di un morente che tuttavia non muore mai. Finché muore. (la Repubblica)

Dahieh, Hezbollah convoca un press tour nel suo quartier generale ferito per mostrare quelli che il gruppo descrive come «alcuni dei barbari attacchi israeliani contro edifici residenziali». I fotografi di tutto il mondo iniziano a scattare. (Corriere della Sera)