Eurovision 2024, la verità della Rai sui dati del televoto: “Sono incompleti”
Se da ieri non si fa altro che parlare dell'altissima percentuale di voti (italiani) ricevuti da Israele all'Eurovision Song Contest 2024 è per colpa di un errore del tutto inaspettato da parte della Rai. Una svista che potrebbe costarle cara in termini di sanzioni visto che, da regolamento, tali dati non dovrebbero mai esser diffusi: l'unica cosa visibile al pubblico è la classifica, parziale nel caso delle semifinali. (DiLei)
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Fonte foto: canale YouTube dell'Eurovision 2024 Dopo la doppia semifinale, è tempo di alzare il sipario sulla serata decisiva dell’Eurovision Song Contest 2024. Sabato 11 maggio, la nostra Angelina Mango tornerà sul palco della Malmö Arena, in Svezia per giocarsi la vittoria. (Skuola.net)
L'artista Angelina Mango stupisce tutti all'Eurovision Song improvvisando 'Imagine' di John Lennon davanti ai cronisti in sala stampa. (ilmessaggero.it)
(Adnkronos) – Spuntano i dati del televoto all’Eurovision. Ieri sera, durante la trasmissione della seconda semifinale della kermesse di Malmö trasmessa in diretta, la Rai ha diffuso erroneamente, attraverso una striscia video in sovrimpressione, le percentuali del televoto. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Ovviamente tutti i nostri occhi sono puntati su Angelina Mango, che dopo la vittoria a Sanremo ha scaldato la Malmö Arena con la sua La Noia. L'Eurovision Song Contest 2024 volge al termine: dopo due accesissime serate semifinali è il momento di capire chi si aggiudicherà la serata finale dell'11 maggio e, dunque, anche in linea teorica quale paese ospiterà la manifestazione l'anno prossimo. (WIRED Italia)
Ecco le parole condivise anche su IG da Angelina, ad accompagnare la sua performance: «Ciao a tutti, sono qui perché ci tenevo a poter dire il mio pensiero, a modo mio e con le mie parole. (Rolling Stone Italia)
Impossibile ragionare a compartimenti stagni, lo slogan «United by Music» è destinato a rimanere sulla carta per un evento che da sempre si professa come apolitico («non è una competizione tra governi»), ma che deve fare i conti con quello che succede nel mondo. (Corriere della Sera)