Giacomo Bozzoli non si trova ma non è ancora un latitante. Fuga all'estero?

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– Nessuna traccia e nessuna notizia, almeno finora. Sembra sparito nel nulla Giacomo Bozzoli, il 39enne bresciano condannato in Cassazione all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario nella fonderia di Marcheno nel 2015. Il dubbio Le banche dati La latitanza Giacomo Bozzoli ritenuto l'omicida dello zio MarioMissing Credit Il dubbio I carabinieri, lunedì sera, non lo hanno trovato a casa sua, sul lago di Garda, poche ore dopo il pronunciamento della Cassazione che ha confermato le sentenze di primo e secondo grado. (IL GIORNO)

La notizia riportata su altri giornali

Dieci giorni dall’ultimo accesso a Whatsapp alle 3.30 della notte fra domenica 23 giugno e il lunedì successivo. Marcheno (Brescia) – Giacomo Bozzoli da ieri è ufficialmente latitante. (IL GIORNO)

L'imputato si è sempre professato innocente: "Non c'è mai stata nessuna lite con mio zio" (il Giornale)

Giacomo Bozzoli è stato condannato dalla Corte di Cassazione all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario. Da ieri però è ricercato: i carabinieri non lo hanno trovato in casa. (Fanpage.it)

Omicidio Bozzoli, la Cassazione conferma l'ergastolo per il nipote Giacomo

La sentenza La Corte di Cassazione ha confermato l'ergastolo per Giacomo Bozzoli, accusato dell'omicidio dello zio Mario e della distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno, in provincia di Brescia, l'8 ottobre 2015, ma quando i carabinieri si sono presentati nella sua casa sul Lago di Garda per prelevarlo, non hanno trovato nessuno. (LaC news24)

Il 39enne condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, è sempre rimasto libero dall'inizio della vicenda datata 8 ottobre 2015 ad oggi. Per i vicini di casa, Bozzoli, la moglie e il figlio piccolo, non si vedrebbero da una decina di giorni. (leggo.it)

Poco prima delle 18 il verdetto. La prima sezione della Corte di Cassazione — presidente Giuseppe Santalucia — ha confermato, rendendolo definitivo, l’ergastolo a carico di Giacomo Bozzoli: 40 anni il prossimo 19 luglio, è stato condannato in primo, secondo e ora terzo grado per l’omicidio aggravato e la distruzione del corpo dello zio Mario, 52 anni, sparito la sera dell’8 ottobre 2015 dalla fonderia di famiglia, a Marcheno, che gestiva con il fratello e i nipoti. (Corriere della Sera)