Moussa Sangare, la confessione: «A Sharon ho detto "scusami per quello che sto per fare" prima di accoltellarla. Lei mi chiedeva "perché?"»
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Un omicidio senza un movente e senza un perché. Un omicidio feroce che continua a scuotere Terno d'Isola, il paesotto in provincia di Bergamo dove è stata uccisa Sharon Verzeni. La 31enne, barista con un diploma d'estetista, ha incontrato il suo assassino Moussa Sangare all'una di una notte afosa di un mese fa, in via Castegnate dove stava passeggiando perché la sua dietologa gliel'aveva consigliato. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
Si tratta del 31enne Moussa Sangare, italiano con origini maliane, che stando a quanto ha rivelato agli inquirenti avrebbe «visto questa ragazza che passeggiava guardando le stelle e ascoltando la musica», e dentro di lui avrebbe «sentito un feeling». (Vanity Fair Italia)
Sangare ha raccontato di essere poi fuggito in bicicletta e di averla modificata nei giorni successivi in alcuni componenti, per evitare che potesse essere individuato grazie al mezzo. Moussa Sangare, prima di accoltellare a morte Sharon Verzeni, le ha detto: «Scusa per quello che ti sto per fare». (L'Unione Sarda.it)
Così ha raccontato agli inquirenti. Ha mollato la bicicletta e l’ha aggredita, cingendole le spalle: voleva colpirla al cuore, il coltello è rimbalzato, probabilmente sullo sterno, è caduto. (ilmessaggero.it)
Lo afferma in una nota la presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip), Liliana Dell’Osso. «Non emergono al momento elementi indicativi di una patologia mentale per l’assassino di Sharon Verzeni ». (Gazzetta del Sud)
In casa di Moussa Sangare i carabinieri hanno trovato il ceppo di coltelli da cui proviene l'arma del delitto e una sagoma in cartone punteggiata di fendenti. (Fanpage.it)
All’interrogatorio di convalida prenderanno parte anche il sostituto procuratore titolare dell’indagine, Emanuele Marchisio, e il suo legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Maj. (L'Eco di Bergamo)