Donne biologiche e donne transessuali, il pragmatismo anglosassone salva i diritti civili

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Il Riformista ESTERI

A proposito della sentenza della Suprema Corte inglese che stabilisce (ci voleva una sentenza) che le donne biologiche sono diverse dalle donne transessuali. La biologia è un dato di realtà. Care amiche e amici italiani ci facciamo sempre riconoscere: il dibattito italiano su questa sentenza è surreale e non corrisponde a quello inglese. La sentenza arriva dopo un ricorso del 2018 di femministe anglosassoni, afferma che per quanto riguarda la famosa legge Equality Act del 2010 che contrasta le discriminazioni, le donne biologiche e le donne trans hanno tutele diverse. (Il Riformista)

La notizia riportata su altri giornali

La sentenza della Corte suprema britannica sul sesso “binario” e sulla dipendenza di quello legale da quello biologico – semplificando: è donna solo chi nasce tale – sta ottenendo un comprensibile rilievo nelle cronache e nei commenti, poiché riaccende un tema già rovente a livello globale, come confermano le analoghe polemiche in corso in Italia o negli Stati Uniti. (Startmag)

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha così commentato la recente sentenza della Corte Suprema Britannica, l’elezione di un sindaco omosessuale a Pordenone e il diritto di armarsi. (Nicolaporro.it)

In Uk le donne trans non sono donne. Per Vittorio Feltri è tutto molto chiaro, la sentenza della Corte suprema non serve, o meglio, non sarebbe servita se non avessimo scelto di mandare in pensione il buon senso. (Mowmag.com)

Ma, sicuramente, a marcare una differenza e una contrapposizione netta, nella loro complementarità, sono le identità o costruzioni di genere. Neppure la diversità biologica tra un sesso e l’altro sembra rientrare in un binarismo perfetto. (il manifesto)

Non è stata l’unica minaccia di morte rivolta alle femministe radicali, come hanno scritto i britannici The Times … (Corriere della Sera)

J. K. (StrettoWeb)