Nuova Commissione Ue, via libera tra tensioni e compromessi
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La formazione della nuova Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha attraversato un percorso tortuoso, segnato da veti incrociati e tensioni politiche. La socialista spagnola Teresa Ribera e il conservatore italiano Raffaele Fitto sono stati al centro di un acceso dibattito, con approvazioni particolarmente sofferte. La plenaria del Parlamento Ue, prevista per mercoledì prossimo a Strasburgo, sarà il momento decisivo in cui il collegio dei commissari riceverà il via libera definitivo.
Nonostante l'esito sembri scontato, il contesto politico rimane complesso. Mentre l'attenzione mondiale è rivolta al passaggio di consegne alla Casa Bianca e alle sue implicazioni sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente, Bruxelles continua a vivere nella sua "bolla" politica. La propaganda e le promesse di alzare barricate non si fermano, con la sinistra europea che ha tentato fino all'ultimo di affossare la nomina di Fitto. La richiesta dei popolari spagnoli di aggiungere una clausola all'approvazione di Ribera, riguardante le sue dimissioni in caso di indagine per l'alluvione di Valencia, ha ulteriormente complicato il quadro.
Il superamento dei veti incrociati rappresenta una buona notizia, permettendo finalmente il via libera alle nomine dei componenti della von der Leyen bis. Sono stati approvati i vicepresidenti Kaja Kallas, Stéphane Séjourné, Roxana Minzatu e Henna Virkkunen, mentre lo stallo su Ribera e Fitto è stato sbloccato grazie all'approvazione di diverse mozioni di minoranza su Ribera.
In questo contesto, la Puglia attende con impazienza i fondi europei, bloccati fino ad ora dalle tensioni politiche.