Margaret morta per il sogno di un naso più bello, lo studio non era abilitato a interventi chirurgici

Lo studio medico di Roma in cui Margaret Spada, 22 anni, avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento di rinoplastica, non era autorizzato a eseguire interventi chirurgici di alcun tipo. La giovane, infatti, è morta il 7 novembre scorso, dopo tre giorni di agonia, a seguito di una reazione avversa all’iniezione di anestesia locale che le era stata somministrata nella clinica. Questo dettaglio è emerso durante le indagini condotte dai carabinieri del Nas, su delega della Procura della Repubblica di Roma. (Casteddu Online)

La notizia riportata su altre testate

I volti di chi era presente nei momenti in cui le sue condizioni si sono aggravate non sono più un mistero: gli inquirenti hanno identificato altre due persone accanto a Marco Procopio e a suo… (Repubblica Roma)

Il presidente dell’Ordine dei medici di Siracusa “Il caso della morte della giovane Margaret Spada, nel corso di un intervento di chirurgia estetica nella capitale ci addolora personalmente, così come ha sconfortato l’intera comunità di Lentini, dove l’abbiamo vista crescere in questi anni e distinguersi per la sue doti”. (BlogSicilia.it)

Margaret Spada, come è morta? Il malore a intervento «già iniziato», l'autopsia aggrava la posizione dei Procopio Margaret Spada, una testimone: «Una mia amica voleva operarsi lì, ecco perché cambiò idea. (leggo.it)

Margaret, il centro fantasma. “Così per quindici anni è sfuggito a tutti i controlli”

Martina Veneruso, 26enne di Cesena, studentessa in scienze motorie, si è operata a gennaio di rinoplastica nello stesso studio medico di Roma in cui ha perso la vita Margaret Spada. – “Potevo morire io al suo posto”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’esame autoptico, eseguito dal professor Milano su incarico della Procura di Roma alla presenza del consulente dei due medici indagati, il professor Ciallella, ha rivelato che la ragazza è morta per arresto cardiocircolatorio in un quadro di sofferenza acuta. (latinaoggi.eu)

Roma — Congelati i siti, blindati i social, anonimizzati i profili, muti i legali. Ma in realtà, a dispetto della presenza ingombrante su Instagram e TikTok, i Procopio in un certo senso fantasmi lo sono sempre stati. (la Repubblica)