Sanità pubblica e nuovi LEA: procreazione assistita, endometriosi. Cosa sta succedendo?

In Italia, il 2025 è iniziato con un paradosso che riassume, in un solo atto, i nodi irrisolti della sanità pubblica. Il 30 dicembre, con l’entrata in vigore del tanto atteso Decreto Tariffe, si è compiuto un passo storico: dopo oltre vent’anni, i tariffari delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e assistenza protesica sono stati finalmente aggiornati. Un intervento essenziale e atteso che ha introdotto nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ampliando i diritti sanitari dei cittadini. (Luce)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Un paradosso, considerato che si tratta di una riforma, per l’appunto, attesa e sollecitata da decenni. L’obiettivo (per ora ma… (La Stampa)

Chiesto un incontro urgente con il presidente della Regione Renato Schifani (Livesicilia.it)

“In questo contesto, devo ancora ricordare la previsione introdotta dalla legge di bilancio 2025, circa la possibilità concessa a tutte le regioni di fissare tariffe anche superiori a quelle nazionali, a patto che … (FNOB)

Alfonso Alaimo (Alternativa popolare – Sicilia) su tagli alle strutture sanitarie accreditate

Chi prima risultava ‘esente’ a causa di una patologia, oggi deve versare anche 140 euro per ottenere un esame di laboratorio. Per i laboratori, infatti, non è più conveniente adeguarsi al tariffario nazionale ed alcuni hanno già deciso – nel caos che dal 30 dicembre ha travolto le strutture convenzionate – di adottare il listino delle prestazioni eseguite in regime privato. (Buttanissima Sicilia)

Il neo presidente dell’Ordine provinciale dei medici, Sebastiano Cavalli, si fa portavoce dei disagi incontrati dai colleghi con l’entrata in vigore, il 1° gennaio… E ne paga la relazione medico-paziente, che rischia di diventare sempre più marginale, fra tutte le carte che è richiesto di compilare, il tempo che comporta e le difficoltà tecnologiche che accadono». (La Stampa)

«È inaccettabile e profondamente preoccupante ciò che sta accadendo con il recente decreto del Ministero della Salute. È assurdo che a prestazioni cliniche fondamentali, come gli esami del sangue, siano stati applicati tagli ai rimborsi in alcuni casi superiori al 50 per cento». (BlogSicilia.it)