Ue, i Popolari danesi lasciano ID: il gruppo va verso lo scioglimento. Con Orbán o Meloni? Le Pen ora è decisiva per gli equilibri a destra

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Manca l’ufficialità perché c’è tempo fino a lunedì per presentare la lista dei gruppi che andranno a comporre il prossimo Parlamento europeo, ma i numeri parlano chiaro: la formazione degli ultranazionalisti di destra Identità e Democrazia, che include anche il Rassemblement National di Marine Le Pen e la Lega di Matteo Salvini, è destinata a sparire. Un po’ per le frizioni interne che hanno portato alla rottura con i tedeschi di Alternative für Deutschland, ma soprattutto per l’aggressività del nuovo gruppo dei Patrioti europei di Viktor Orbán che da settimane ha ormai dato il via alla caccia grossa ai parlamentari dell’Eurocamera. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

Il partito guidato da Santiago Abascal ha annunciato l’uscita dai Conservatori di Ecr per aderire alla nuova formazione dei ‘Patrioti per l’Europa guidata da Viktor Orban.La nuova formazione “raggrupperà una grande maggioranza dei partiti protagonisti dell’alternativa al consenso di Popolari, Socialisti ed estrema sinistra a Bruxelles” si legge in una nota di Vox che esprime “la sua gratitudine e la sua forte amicizia nei confronti dell’Ecr” e in particolare ribadisce “amicizia verso Giorgia Meloni” che “resterà sempre una collega, amica e alleata”. (Agenzia askanews)

La piattaforma lanciata dal premier ungherese Viktor Orban, ‘Patrioti per l’Europa’ che dovrebbe presto convertirsi in un gruppo nel Parlamento europeo, continua a incassare adesioni. Dopo quella dello spagnolo Vox e dell’olandese Pvv di Geert Wilders, ora è il turno del Partito popolare danese, che ha lasciato il gruppo ID. (LAPRESSE)

Così il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, rispondendo alla domanda di Bruno Vespa se l'addio di Vox dal gruppo europeo di Ecr spiani la strada ad altri scenari per i Conservatori. (Tiscali Notizie)

Tajani e Salvini mai così lontani, lo scontro da Vespa su Orban e i Patrioti alleati della Lega. Il leader FI: “Ininfluenti”

La maschia gioventù ungherese, spagnola, austriaca, portoghese, italiana, se ne è andata per conto suo nel gruppo dei Patrioti costituito da Viktor Orbán ed è difficile dissipare l’idea che, oltre la sintonia politica, abbia agito pure un dato antropologico. (La Stampa)

«Mi auguro che Meloni sappia distinguere tra il suo ruolo di leader di un grande paese e quello politico di capo dei conservatori. Un invito alla responsabilità istituzionale antitetica alla strategia del suo vice Salvini, che da giorni propone un’alternativa alla coalizione Ursula bis, facendo di tutto per mettere in difficoltà la presidente del Consiglio. (il manifesto)

“Fatemi finire, se no mi fanno il cazziatone: Bruno, finisco e arrivo subito”. Scena finale: Antonio Tajani che si dilunga con i giornalisti e Bruno Vespa che lo sollecita: “Ministro, è arrivato Salvini”. (La Repubblica)