Calamita (Fiom Cgil Basilicata): "Lo sciopero del 18 ottobre cruciale anche per i lavoratori lucani del settore automotive"
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“La situazione del settore auto in Italia e in Europa è sempre più critica e in assenza di una netta inversione di direzione si rischiano effetti industriali e occupazionali senza precedenti. Per queste ragioni lo sciopero unitario dei lavoratori e delle lavoratrici di Stellantis e della filiera automotive in programma il 18 ottobre rappresenta un appuntamento importantissimo anche per le operaie e gli operai della zona industriale di San Nicola di Melfi (Sassilive.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
TERMOLI. La ormai tristemente nota crisi del settore automotive, che in Molise sta travolgendo lo stabilimento Stellantis di Termoli, che da solo e con il suo indotto dei servizi, da occupazione a centinaia di cittadini molisani, ha portato alla proclamazione di uno sciopero nazionale di 8 ore, indetto dalle Segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm, con manifestazione che si terrà a Roma. (Termoli Online)
Ad annunciare l'agitazione sono i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm che parlano di una "situazione molto grave" e chiedono "risposte da Ue, Governo, Stellantis e aziende della componentistica". (Today.it)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Ora è diventato realtà: si svolgerà venerdì 18 ottobre e a proclamarlo sono state Fim, Fiom e Uilm. Crisi perdurante nel settore automotive e aria di sciopero generale già da giorni. (ciociariaoggi.it)
Dal 14 al 20 ottobre. La conferma dei sindacati Come riporta l’Ansa, la conferma arriva dalle organizzazioni sindacali. L’azienda automobilistica, in via cautelativa, ha richiesto la cig ordinaria per il reparto Fire e Motori Gse, T4 e V6. (isnews.it)
Sollecitiamo, inoltre, il governo a convocare in tempi stretti una riunione conclusiva in cui tutti gli attori coinvolti, comprese le organizzazioni sindacali, impegnino Stellantis ad aumentare produzione nazionale di autoveicoli con l’obiettivo di raggiungere un milione di veicoli l’anno, consapevoli che» il pericolo è «l’ingresso di un secondo produttore cinese», che «rischia di essere sostitutivo e non aggiuntivo alla produzione italiana di Stellantis». (Chiaro Quotidiano)