Roma: corteo pro Palestina sabato 12 ottobre. Percorso e strade chiuse, bus deviati e info

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Le immagini della guerriglia urbana di sabato scorso, durante il sit-in pro Palestina non autorizzato a Porta San Paolo tra lanci di fumogeni e scontri con le forze dell'ordine, sono ancora vivide. Il bilancio: un arresto, tre denunce e 50 persone ferite (di cui 38 agenti in divisa). Una settimana dopo, Roma si prepara a una nuova manifestazione. Stavolta autorizzata. E pacifica: «Abbiamo chiesto alle forze dell'ordine di monitorare che non ci siano infiltrazioni, non lasceremo che nessuno ci rovini la piazza di pace», ha dichiarato la Comunità Palestinese d'Italia. (Corriere Roma)

La notizia riportata su altre testate

Destinazione finale Piazza Vittorio Emanuele II. Lungo il corteo è stata srotolata una bandiera palestinese lunga decine di metri. Sono circa 3mila le persone scese in piazza sabato pomeriggio a Roma a sostegno del popolo palestinese. (Corriere TV)

Non ha voluto essere coinvolta nelle violenze commesse durante la manifestazione del 5 ottobre ma i toni delle parole sono gli stessi usati sette giorni fa. «Il 7 ottobre non è responsabilità di Hamas ma della comunità internazionale». (La Stampa)

Bandiere, fumogeni rossi, striscioni e kefiah a sostegno della causa palestinese. E come sempre dal corteo si sentono i soliti insulti contro le istituzioni e i soliti slogan contro Israele. (Liberoquotidiano.it)

Roma, in migliaia al corteo pro-Palestina

A Roma il corteo pro Palestina, Salman: "Da un anno muoiono persone a Gaza" (Il Mattino di Padova)

I manifestanti pro Palestina sono scesi di nuovo in piazza per un corteo dopo gli scontri del 5 ottobre con le forze dell'ordine. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (L'Unione Sarda.it)

Un migliaio i manifestanti pro Palestina scesi in piazzale Ostiense a Roma, oggi 12 ottobre, per chiedere lo stop ai bombardamenti su Gaza. “Siamo tutti antisionisti” il coro dai megafoni in strada. “Vergogna pupazzi” quello intonato dai manifestanti al passaggio su viale Aventino e indirizzato alla Fao, per aver tolto tutte le bandiere degli Stati, solitamente esposte sulle aste sopra la cancellate. (Adnkronos)