Google ora crea immagini IA direttamente da altre immagini con Whisk: ecco come funziona

Dimenticate i lunghi prompt testuali: con Whisk, Google promette di semplificare e rendere più intuitivo il processo di generazione di immagini. Ma come funziona esattamente? Si chiama Whisk e promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con l'IA per la creazione di immagini. È questa l'ultima novità di Google nel campo dell'intelligenza arificiale, che permette di usare un'immagine come input per ottenere nuove immagini generate dall'IA. (Multiplayer.it)

Su altri media

La seconda versione dello strumento di generazione dei filmati è stato presentato dal colosso di Mountain View come capace di creare video altamente realistici, con molte meno allucinazioni rispetto alla precedente versione. (IlSoftware.it)

Lo strumento può infatti generare filmati fino al 4k e lunghi anche 2 minuti, in contrapposizione ai limiti del full hd e dei 20 minuti della creatura integrata - per ora non in Italia - all'interno di ChatGPT. (WIRED Italia)

Con un post sul suo blog ufficiale Google, che ha annunciato l’arrivo di alcune nuove funzioni basate sull’intelligenza artificiale da utilizzare per la generazione di video realistici. (Libero Tecnologia)

Whisk, la novità di Google che mixa immagini con l’intelligenza artificiale

La prima novità di Google si chiama Whisk, che vuole dare un approccio innovativo alla generazione di immagini artificiali. Veo 2 e Whisk: l’AI di Google per la generazione di immagini e video (Tech Princess)

Il mondo dell'intelligenza artificiale generativa è in continua evoluzione e Whisk, l'ultima sperimentazione di Google Labs, ne è un fulgido esempio. Questa piattaforma, basata sul modello Gemini, permette di creare immagini partendo da testo e da altre immagini, aprendo nuove frontiere alla creatività digitale. (Tom's Hardware Italia)

Il tutto però avviene solitamente attraverso la digitazione di lunghi comandi di testo risultando, in alcuni casi, un’operazione abbastanza lunga e macchinosa: tuttavia, una novità proposta dagli esperti di Google Labs potrebbe essere la giusta alternativa. (Il Sole 24 ORE)