Con l’operazione “Cariatide” evitato un danno economico superiore ai 200 milioni di euro

Sono ancora innocenti (fino a sentenza definitiva) i trentotto soggetti indagati che avrebbero ricettato, falsificato e commercializzato oltre 2.100 opere d’arte contemporanea che, se immesse sul mercato, avrebbero portato a un danno economico superiore ai 200 milioni di euro. Si tratta dell’operazione “Cariatide”, così denominata per il celebre dipinto attribuito al pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani e confiscato da parte dei Carabinieri del Nucleo TPC di Roma a un imprenditore pisano. (Artribune)

Su altre testate

L’esposizione è vera, i pezzi tutti contraffatti. Tutti recuperati dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale con una maxi operazione sull’arte contemporanea ("più facile da riprodurre") falsificata. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È il quadro che emerge dalla maxi operazione dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, condotta insieme alla procura di Pisa e coordinata a livello europeo dall’agenzia Eurojust, i cui esiti preliminari sono stati svelati l’11 novembre. (Il Fatto Quotidiano)

Una vasta operazione internazionale ha recentemente portato alla luce 2.000 opere d’arte false, frutto di un’enorme rete di contraffazione che ha causato danni stimati in circa 200 milioni di euro. (Ultima Voce)

“Tutto è partito da Pisa”: maxi traffico di quadri falsi, nei guai imprenditore. In casa 200 opere

Falsificavano opere d’arte e, tra le varie destinazioni dei quadri contraffatti, figura anche Mestre, la già abbastanza discussa mostra dedicata al lavoro di Banksy, ospitata quest’anno negli spazi del museo del Novecento. (La Nuova Venezia)

Ma dopo un anno e mezzo di accertamenti, è arrivata a scoprire molto altro l’indagine transnazionale per contraffazione dei capolavori d’arte avviata dalla Procura della Repubblica di Pisa, delegata ai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Roma e coordinata a livello europeo dal desk italiano di Eurojust. (ilgazzettino.it)

38 complessivamente le persone (tra cui 6 falsari, personale di case d’asta e intermediari) denunciate per concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione dei beni d’arte. (LA NAZIONE)