Chiara Ferragni e il Codacons un accordo che trasforma le controversie in solidarietà

Accordo tra Chiara Ferragni e le Associazioni dei Consumatori Recentemente, un’importante intesa è stata raggiunta tra Chiara Ferragni, l’associazione Codacons e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. Questa collaborazione si propone di chiudere le precedenti controversie legali e di favorire un clima di rispetto e cooperazione per iniziative future a beneficio della comunità. Dettagli dell’Accordo In base all’intesa, Chiara Ferragni si è impegnata a versare un risarcimento economico ai consumatori che avevano acquistato il famoso pandoro “Pink Christmas”. (SofiaOggi.com)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo quanto rivelato da Adnkronos, l'influencer e il Codacons hanno raggiunto un accordo per "porre fine a ogni reciproca contestastione e per favorire la distensione dei reciproci rapporti". A distanza di un anno dall'inizio della vicenda nota come Pandoro-gate, Chiara Ferragni e il Codacons sono giunti a un accordo. (ComingSoon.it)

L'influencer e l'associazione dei consumatori hanno raggiunto un accordo sul caso pandoro. I soldi verranno donati a favore di un ente dedicato al supporto delle donne vittime di violenza. (Il Giornale d'Italia)

Chiara Ferragni, indagata con l'accusa di truffa aggravata per il caso pandoro, ha trovato un accordo con il Codacons che nei giorni prossimi potrà ritirare le querele. (Fanpage.it)

"150 euro a ogni acquirente del pandoro". Ecco i dettagli dell'accordo tra Codacons e Ferragni

Oltre al risarcimento, Ferragni donerà 200.000 euro a un ente che sostiene le donne vittime di violenza, e, in cambio, il Codacons ritirerà la querela presentata nei suoi confronti. In base a questo accordo, l'influencer si impegna a risarcire i consumatori che si sono sentiti ingannati dall'acquisto del pandoro "Pink Christmas" e dalle sue uova di Pasqua “solidali”. (Torino Cronaca)

Caso Pandoro, accordo tra Chiara Ferragni e Codacons 28 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Lo scorso dicembre era emersa un'operazione benefica poco chiara che, a seguito delle indagini, della querela dell'associazione dei consumatori, e della multa comminata dall'Agcm aveva portato la procura a iscrivere Ferragni nel registro degli indagati con l'accusa di truffa aggravata. (il Giornale)