Istat: con il tasso di inflazione allo 0,9% ricadute di +283,50 euro annui.
L’Istat registra a ottobre un tasso di inflazione allo 0,9%, in lieve crescita rispetto al +0,7% del mese precedente. Un andamento che riflette la crescita, riporta l’Istat, dei prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,5% a +2%) sia non lavorati (da+0,3% a +3,3%). Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media ammontano a +283,50 euro annui. (Federconsumatori)
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A ottobre, secondo le stime preliminari, l’inflazione risale a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale. Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,2% da +1,0%). (CremonaOggi)
Dalla parte dei Consumatori /175 Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione su base mensile nulla e aumenta dello 0,9% su base annua, dal +0,7% del mese precedente. (Centralmente)
Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, a ottobre 2024 l’inflazione torna a crescere in Italia, segnando un aumento dello +0,9% su base annua. Questo rialzo, sebbene leggero, rappresenta un’inversione rispetto ai mesi estivi, in cui l'inflazione aveva subito un rallentamento grazie alla stagionalità e a una leggera flessione dei prezzi di alcuni beni e servizi legati alle vacanze. (QuiFinanza)
Secondo un commento dell'Istat ai primi dati preliminari, gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Su i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (Today.it)
La lieve accelerazione del tasso d’inflazione riflette principalmente l’andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,5% a +2,0%) sia non lavorati (da +0,3% a +3,3%) e, in misura minore, l’attenuazione della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -11,0% a -10,2%). (Italiafruit News)
Alla base dell’aumento c’è la crescita dell’inflazione alimentare e, in misura lieve, la minore disinflazione dei beni energetici regolamentati, che ha superato la spinta disinflazionistica proveniente dai beni energetici non regolamentati e dai servizi ricreativi. (Finanzaonline)