Meloni alla prova di forza. «Faremo un decreto ad hoc»

Se il diritto è contro di noi, cambieremo le leggi. Da Beirut, dove è impegnata in incontri sul delicato fronte della guerra israeliana, Giorgia Meloni viene descritta come infuriata, nonostante la decisione del tribunale romano non fosse inattesa. La premier considera questa dei centri di detenzione in Albania come la prova di forza decisiva per non restare imbrigliata fino al termine della legislatura. (il manifesto)

Ne parlano anche altre fonti

"L'accordo con l'Albania non sta in piedi, come avevamo segnalato, e non pensino di poterlo aggirare, perché per aggirare le sentenze della Corte di giustizia europea dovrebbero uscire dall'Unione europea. (la Repubblica)

"Il ministro Piantedosi e l'intero governo Meloni dovrebbero di tasca loro rimborsare lo Stato per i soldi pubblici sprecati in questi giorni per l'inutile deportazione di 16 persone in Albania. E proprio a queste persone dovrebbero poi chiedere scusa pubblicamente". (Liberoquotidiano.it)

Silvia Albano, 63 anni, è giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma. È lei che ha scritto la sentenza sui Cpr in Albania. Che il governo vuole rovesciare attraverso un decreto legge. Albano è presidente nazionale di Magistratura Democratica. (Open)

Caso Albania, Meloni: “Parte dei magistrati fa opposizione”. E convoca un cdm per “superare gli ostacoli” con nuove norme

Nelle immagini, i 12 migranti trasferiti in Albania in viaggio sul bus verso il porto di Shengjin: una sentenza dei giudici di Roma ha imposto al governo il loro rientro in Italia. I migranti erano stati portati nel centro Gjader di nuova costruzione. (Corriere TV)

Giorgia Meloni non ha intenzione di arretrare sul modello Albania. Non ora – spiegano fonti autorevoli a palazzo Chigi – che l'iniziativa italiana ha guadagnato consenso in Europa, come conferma l'interesse di 10 Paesi e di Ursula von der Leyen dimostrato giovedì mattina a Bruxelles. (ilmessaggero.it)

O per dirla meglio: Palazzo Chigi contro i magistrati. A oltre dieci anni dall’ultimo governo Berlusconi, riprende questa strada anche la premier Giorgia Meloni: se la decisione di un arbitro non piace significa che l’arbitro è venduto. (Il Fatto Quotidiano)