Trump all’Ucraina: la proposta di pace che somiglia a una resa
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Gli Stati Uniti hanno presentato a Kiev quella che definiscono un’"offerta finale" per porre fine alla guerra, una proposta che, se accettata, significherebbe di fatto il riconoscimento delle principali conquiste territoriali russe. Secondo quanto riportato da Axios, citando fonti ben informate, Washington chiederebbe all’Ucraina di accettare non solo la perdita della Crimea – annessa dalla Russia nel 2014 – ma anche di gran parte dei territori occupati dopo l’invasione del 2022, in cambio di un cessate il fuoco immediato.
La trattativa, che procede tra silenzi e rinvii, ha subito un’ulteriore battuta d’arresto con il posticipo dell’incontro tra i ministri degli Esteri previsto oggi a Londra. Il governo britannico ha confermato che, sebbene i colloqui a livello tecnico continueranno, la riunione al vertice è stata cancellata senza fornire dettagli sulle motivazioni. Intanto, Marco Rubio, segretario di Stato americano, ha annunciato di non partecipare ai negoziati in programma domani, dopo aver già preso parte ai colloqui di Parigi la scorsa settimana. Una scelta che molti interpretano come un segnale di impazienza da parte di Washington, dopo le dichiarazioni dello stesso Rubio sulla necessità di chiudere rapidamente un accordo per evitare che l’amministrazione statunitense rivolga altrove la propria attenzione.
La bozza di intesa, stando a indiscrezioni riportate anche dal Washington Post, prevede non solo il congelamento delle linee del fronte, ma anche la graduale rimozione delle sanzioni economiche contro Mosca, a patto che il Cremlino rispetti i termini del cessate il fuoco. Se da un lato Kiev si è sempre detta contraria a qualsiasi accordo che legittimi le annessioni russe, dall’altro la crescente pressione occidentale e la difficoltà nel mantenere il sostegno militare potrebbero costringere Zelensky a valutare opzioni finora considerate inaccettabili.