Muore sul Bianco Michele Raule, dall’Ac alle scalate per i bimbi malati

Dal suo profilo Facebook «Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò un’impresa per me “estrema”: dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe. Partirò alle 5 di mattina da Genova con la bici, che lascerò in fondo alla Val Veny, per proseguire a piedi fino alla vetta. Mi sono allenato parecchio (75.000m D+ da inizio anno), ma non è sicuro che ce la farò. La mia motivazione, già non piccola, sarà rafforzata da una buona causa in cui credo molto: raccogliere fondi per Ageop, associazione di Bologna che aiuta i bambini malati di tumore. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sulla neve è rimasta solo la sua picozza. Era stato lui, un mese fa, ad annunciare l’impresa estrema: raggiungere la vetta del Monte Bianco partendo da Genova, in bicicletta. (Corriere della Sera)

L'allarme era stata data da altri due compagni, illesi. Per individuarlo e recuperare il suo corpo senza vita i soccorritori hanno dovuto lavorare tutta la mattina. (Corriere della Sera)

Il 50enne, ingegnere meccanico, stava raccogliendo fondi per i bambini malati di tumore. (Fanpage.it)

Precipita in un canalone sotto gli occhi del fratello, Michele Raule era sul Monte Bianco per aiutare i bambini malati di tumore: lascia moglie e tre figli

Al suo progetto aveva associato una raccolta fondi per l’Ageop, associazione bolognese che aiuta i bambini malati di tumore. SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Scalava per nutrire la sua più bruciante passione e per aiutare chi non poteva farlo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

BOLOGNA – “Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò un'impresa per me estrema: dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe”. Aveva annunciato così la sua impresa, Michele Raule, 50 anni, ingegnere meccanico di San Lazzaro di Savena, sposato con tre figli. (La Repubblica)

MONTE BIANCO. Lo aveva annunciato sui social che avrebbe tentato un'impresa ''estrema'': ''Dal marea alla vetta del Monte Bianco senza dormire e solo con l'uso delle gambe''. E' precipitato in un canalone vicino al rifugio Gonella. (il Dolomiti)