Concordato preventivo biennale e decadenza dalla rottamazione, attenzione alla soglia dei debiti

Concordato preventivo biennale e decadenza dalla rottamazione, attenzione alla soglia dei debiti
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Informazione Fiscale ECONOMIA

Nelle valutazioni relative al concordato preventivo biennale trova spazio anche l'impatto della decadenza dalla rottamazione quater. La verifica della soglia dei debiti determinerà chi potrà aderire o rischia di dovrà rinunciare al patto con il Fisco Concordato preventivo biennale, decadenza dalla rottamazione quater monitorata speciale ai fini dell’accesso e del successivo venir meno del patto con il Fisco. (Informazione Fiscale)

Ne parlano anche altre fonti

ROMA Chi aderirà al concordato preventivo biennale per il 2024-25, che interessa una platea potenziale di 4,5 milioni di autonomi e partite Iva, potrà regolarizzare a buon mercato — un vero e proprio «condono» secondo le opposizioni — le somme evase nel periodo 2018-2022. (Corriere della Sera)

Tra gli aspetti oggetto di approfondimento, vi sono anche le cause che precludono al contribuente la possibilità di accedere al concordato e, nel diverso caso di avvenuta adesione, anche le circostanze che determinano la cessazione degli effetti del concordato stesso. (MySolution)

La prima riguarda i contribuenti Isa che aderiscono al concordato preventivo biennale e si avvalgono del ravvedimento speciale per uno o più periodi d’imposta dal 2018 al 2021. Per loro scatta la proroga al 31 dicembre 2027 dei termini di accertamento per il periodo (o i periodi) d’imposta oggetto di regolarizzazione. (NT+ Fisco)

Via libera al concordato biennale rafforzato

Ridotto di un anno, al quinquennio 2018-2022 anziché al 2018-2023, il periodo del ravvedimento speciale per gli anni pregressi previsto per i contribuenti che entro il 31 ottobre aderiranno al concordato preventivo biennale. (Corriere della Sera)

Il viceministro con delega al fisco Maurizio Leo ripone grandi speranze di gettito nel concordato preventivo biennale tra Agenzia delle Entrate e partite Iva, ma i primi dati dicono che rischia di finire in un memorabile flop. (Il Fatto Quotidiano)

ROMA. Questo significa poter regolarizzare i debiti con il fisco versando un'imposta sostitutiva e pagando in un'unica soluzione entro il 31 marzo 2025 o rateizzando il pagamento in 24 mesi. (ROMA on line)