Dal Bangladesh arrivano gli "sfollati climatici". E le toghe di Roma li fanno tornare in Italia

Violenza di genere, discriminazione in quanto appartenenti alla comunità LGBTQ+ e difensori dei diritti umani, ma anche sfollati a causa del cambiamento climatico. Questi sono i veri motivi che i giudici di Roma hanno scritto, nero su bianco, per permettere ai 12 migranti trasportati in Albania di far ritorno in Italia. Adesso infatti si trovano a Bari, in un centro per richiedenti asilo - nonostante gli sia già stato negato l'asilo dalle commissioni territoriali - e potranno presentare ricorso entro due settimane per poi rimanere nel nostro Paese fino alla fine dei procedimenti. (il Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Se pubblicamente, con una nota stampa, i magistrati hanno liquidato così gli italiani, nei documenti ufficiali del provvedimento, di cui Il Giornale è in possesso, le cose sembrerebbero essere un po' diverse. (il Giornale)

È scontro tra i magistrati e il governo. La decisione della sezione per i diritti della persona e immigrazione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei dodici migranti, trasferiti il 16 ottobre in Albania, scatena il caos e solleva interrogativi giuridici sulla gestione dell’immigrazione, mentre la Commissione europea fa sapere di essere in contatto con le autorità italiane. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lei, ministro Nordio, fa parte di un governo che tra giustizia, sicurezza e migranti scatena ogni giorno guerre contro le toghe. Andiamo all’ultimo caso. I giudici di Roma sottoscrivono la linea della Corte di giustizia Ue sull’obbligo di non rimandarli in paesi “non sicuri”. (la Repubblica)

Migranti, Nordio: "Sentenza abnorme. Se le toghe esondano i loro poteri, la politica deve intervenire"

Ventiquattr’ore dopo la sentenza del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento di 12 migranti nei nuovi, costosissimi centri tirati su in Albania, è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a passare all’attacco degli ex colleghi togati. (la Repubblica)

Al porto di Schengjin è stato allestito un hotspot per l’identificazione dei migranti soccorsi in mare esclusivamente da navi italiane. (Il Sole 24 ORE)

"Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di alta politica". (Secolo d'Italia)