Suicida a quindici anni con la pistola del padre. “Bullizzato dai compagni, l’abbiamo capito tardi”

Non li sopportava più quegli insulti sessisti e gli sfottò irripetibili che subiva a scuola. E poi quelle mani addosso, i pizzichi ai capezzoli e i colpi alle parti basse a mo’ di scherzo. Lui che era sempre educato e gentile con tutti, ha deciso di dire basta con un gesto estremo, disperato. Domenica sera, dopo cena, ha preso la pistola d’ordinanza del padre vigile urbano, si è nascosto in un … (La Repubblica)