I residenti delle Canarie si ribellano al turismo di massa

Sono circa 60.000 le persone che hanno partecipato oggi alle diverse manifestazioni convocate nelle 8 isole dell'arcipelago delle Canarie contro il turismo di massa, secondo i dati diffusi dalla prefettura locale al termine delle proteste. La mobilitazione più numerosa a Santa Cruz di Tenerife, alla quale hanno preso parte almeno 30.000 persone, seguita da quella a Las Palmas di Gran Canaria, che ha visto protestare in piazza almeno 15.000 persone. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri giornali

Ma il settore, affermano i manifestanti, non distribuisce ricchezza fra la popolazione e provoca un’impennata dei prezzi degli alloggi. Quattro abitanti su 10 lavorano nel turismo, che corrisponde a oltre un terzo del prodotto interno lordo. (RSI.ch Informazione)

“Basta turisti alle Canarie” in centinaia in piazza contro l’overtourism sulle isole, si arriverà a questo anche a Sorrento e Amalfi? Lo scorso anno, 13,9 milioni di persone hanno visitato le isole, che hanno una popolazione di 2,2 milioni di abitanti. (Positanonews)

In centinaia in piazza a Tenerife per la manifestazione promossa da diversi gruppi ambientalisti (LAPRESSE)

Circa 60mila persone sono scese in piazza alle Isole Canarie contro il turismo di massa, chiedendo misure immediate contro lo sfruttamento dell'ambiente e delle risorse naturali e un modello di sviluppo che deturpa e impoverisce il territorio: "Le Canarie hanno un limite". (Fanpage.it)

I manifestanti radunati da associazioni ecologiste e sociali, hanno quindi detto basta all’eccesso di turismo sulle Canarie “insostenibile e a beneficio di pochi, che non si ripercuote positivamente sulle isole, espelle i residenti e rende difficile la convivenza”. (Il Fatto Quotidiano)

Al grido di «Canarias tiene un limite», ovvero le Canarie hanno un limite, decine di migliaia di residenti nelle otto isole dell'arcipelago delle Canarie hanno inscenato mobilitazioni simultanee, cominciata a mezzogiorno di oggi, per protestare contro un modello di sviluppo basato sul turismo di massa e sullo sfruttamento dell'ambiente e delle risorse naturali che depaupera il territorio. (Avvenire)