Aumenta il divario dei redditi italiani con l'Europa: fa peggio solo la Grecia

Che nelle famiglie italiane ci sia un problema di redditi e stipendi è, da tempo, cosa nota. Ora però arriva la conferma anche dagli ultimi dati diffusi da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea. Il reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 diminuisce, soprattutto a causa della crescita elevata dei prezzi, e si attesta oltre sei punti al di sotto di quello del 2008. Nel dettaglio, per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12 a 110,82 (2008 pari a 100) mentre l'Italia cala da 94,15 a 93,74. (Today.it)

La notizia riportata su altri giornali

Nel nostro Paese cala da 94,15 a 93,74 punti. Per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12 a 110,82, mentre nel 2008 era pari a 100. (business24tv.it)

Che non sia stato neanche lontanamente risolto pure. Che sia il vero problema italiano dovrebbe ormai essere chiaro a tutti. (Il Fatto Quotidiano)

Si prestano a una lettura ambivalente Il “Quadro di valutazione sociale” di Eurostat è andato in miglioramento, è interessante perché conferma che sulla povertà, anche se sempre distanti dal resto dell’Europa, abbiamo fatto passi avanti ma va letto bene. (il manifesto)

E’ quanto emerge dalle tabelle Eurostat sul “Quadro di valutazione sociale” secondo il quale nel 2023, il reddito disponibile reale lordo delle famiglie in Italia ha subito una contrazione significativa, dovuta principalmente all’aumento sostenuto dei prezzi, risultando oltre sei punti percentuali inferiore rispetto al 2008, registrando una performance migliore solo rispetto alla Grecia, il cui reddito lordo disponibile nel 2022 era al 72,1% rispetto a quello del 2008. (AsNALI)

E infatti, tutti questi aumenti hanno portato il reddito delle famiglie a calare sempre di più. Le famiglie italiane, economicamente parlando, non stanno vivendo un grande momento, tra aumenti dei costi delle materie prime, inflazione e salari sempre più bassi. (Finanza.com)

Eurostat evidenzia un miglioramento nei settori del lavoro e dell’istruzione in Italia, sebbene i dati rimangano inferiori alla media dell’Unione Europea. Il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni in Italia è aumentato dal 64,8% del 2022 al 66,3% nel 2023, registrando una crescita di 1,5 punti percentuali. (Orizzonte Scuola)