Cop29 di Baku, c’è la seconda bozza sulla finanza: l’ambizione è ai minimi
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole. Delle nuove bozze di lavoro, la penultima prima dei testi conclusivi, sono state pubblicate alla Cop29 di Baku. Tra queste, la più attesa: quella sul Nuovo obiettivo quantificato collettivo (New collective quantified goal, Ncqg), che appare sensibilmente diversa rispetto al testo che era stato pubblicato 24 ore prima. (LifeGate)
La notizia riportata su altri media
Si procede a piccoli passi verso la definizione di una bozza di accordo alla Cop29, a Baku in Azerbaigian, al vertice mondiale sui cambiamenti climatici delle Nazioni unite. La presidenza – viene riferito – ha “un tono ottimista“: le linee generali di un pacchetto finanziario “stanno iniziando a prendere forma”, e le bozze di testo saranno pronte a breve. (LAPRESSE)
È il monumento alla nazione asiatica che ha dato il via all’«oil boom» ben prima che Winthrop Rockfeller iniziasse a sforacchiare il Texas. Alle porte di Baku, pompano ancora centinaia di trivelle nella zona di Bibi-Heybat, distante appena 20 chilometri dallo stadio olimpico dove sono rinchiusi da dodici giorni, come in una bolla asfissiante, i negoziatori della Cop29 per discutere di transizione energetica e finanza climatica. (Corriere della Sera)
I Paesi più sviluppati, quelli dell’Unione Europea e gli Stati Uniti in testa, hanno giocato le loro carte in quella che doveva essere l’ultima giornata della COP29, la conferenza dell’ONU sul clima in corso a Baku (rsi.ch)
Alla voce obiettivi si legge: “Invita tutti gli attori a lavorare insieme per consentire l'aumento dei finanziamenti per l'azione per il clima ai Paesi in via di sviluppo da tutte le fonti pubbliche e private ad almeno 1,3 trilioni di dollari all'anno entro il 2035”. (la Repubblica)
I negoziati, entrati nella loro fase più delicata, vedono i principali attori internazionali muovere le pedine su una scacchiera di interessi divergenti, con al centro la questione della finanza climatica. (Secolo d'Italia)
All’ora fissata per la chiusura – le 18 di Baku (le 15 in Italia) – era appena uscita la quarta versione provvisoria dell’accordo finale. Da lì a poco ne sarebbe arrivata una quinta e, nella notte, se ne attendeva almeno un’altra prima del testo definitivo da approvare per consenso nella plenaria, inizialmente programmata per le 22 – con quattro ore di ritardo sulla tabella di marcia – e, poi, slittata progressivamente fino a «non prima» delle 10 di oggi. (Avvenire)