Angela Merkel: «Dissi di no all'ingresso dell'Ucraina nella Nato, sarebbe stato come dichiarare guerra a Putin»

Un'autobiografia politica per scivolare in modo indolore dalla cancelleria alla pensione fu un consiglio del suo buon amico Barack Obama. Ma Angela Merkel, adesso, dovrà presentare "Libertà", le sue memorie, in una delle fasi più difficili di sempre dal momento che i risultati della sua leadership sono messi fortemente in discussione proprio in Germania. È stato die Zeit a pubblicare un ampio stralcio del libro in uscita martedì prossimo in 30 lingue, dove è contenuta una prima importante risposta dell'ex Kanzlerin: perché negò l'ingresso a Kiev nella Nato nel 2008? «Perché l'adesione di un nuovo membro deve portare più sicurezza non solo a lui ma anche all'Alleanza». (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

In alcuni estratti del libro, pubblicati dal settimanale tedesco Die Zeit, la 70.enne afferma di aver inizialmente frainteso Trump durante il loro primo incontro nel 2017 nello Studio Ovale della Casa Bianca, dove il tycoon tentò di «umiliarla» rifiutandosi di stringerle la mano davanti ai fotografi intenti a immortalare il loro incontro: «Invece di tollerarlo stoicamente, gli ho sussurrato che avremmo dovuto stringerci di nuovo la mano. (Corriere del Ticino)

Trump, Putin e la sua giovinezza nella RDA: Angela Merkel, cancelliera tedesca dal 2005 al 2021, racconta il suo percorso politico e personale nelle sue memorie intitolate "Libertà: Ricordi 1954-2021", in uscita martedì prossimo. (L'HuffPost)

Ovviamente non ci vuole molto sforzo nell’immaginare che Angela, oramai fuori dalla politica da qualche anno, abbia avuto mano libera nel descrivere nel peggiore dei modi il presidente eletto americano che lei ha conosciuto durante il suo primo mandato. (Liberoquotidiano.it)

Quando mi opposi all’ingresso dell’Ucraina nella Nato

Per la prima volta l’ex cancelliera rivela il retroscena di una delle sue decisioni più controverse: quella di aver bloccato l’adesione dell’Ucraina alla Nato al vertice di Bucarest del 2008. Una mossa che con la guerra d’invasione di Vladimir Putin le costa oggi un prezzo politico altissimo: sin dall’ingresso dei tank russi è sul banco degli imputati per la “politica del dialogo” nei confronti della Russia, tanto da gettare un’ombra pesante sulla sua eredità storica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Per Berlino, un rapido ingresso dell'ex repubblica sovietica rischierebbe di trascinare l'Alleanza atlantica nel conflitto, innescando la provocazione attesa da Mosca. Al vertice Nato di Bucarest nel 2008, l'allora cancelliera Angela Merkel impedì il riconoscimento dello status di Paesi candidati all'adesione a Ucraina e Georgia, già minacciate dalla Russia. (il Giornale)

«Dissi no all’Ucraina, e non cambio idea»: lo scrive Angela Merkel nelle memorie che saranno in libreria il 26 novembre (Kiepenheur&Witsch; 700 pag.;38 euro). Ma già escono le prime anticipazioni. Nel 2008 al vertice di Bucarest, ricorda di aver votato contro l’ingresso immediato dell’Ucraina e della Georgia nella Nato. (Italia Oggi)