Incidente a Milano, furgone travolge 4 persone sul marciapiede: morto un trentenne, grave una ragazza e uomo con braccio amputato

Milano – Gravissimo incidente alle 16.30 di giovedì 1 agosto in via Giovanni Boccaccio angolo piazza Giovine Italia, in zona Conciliazione, a Milano. Un furgone ha investito quattro persone sul marciapiede in prossimità di un attraversamento pedonale: un ragazzo di 30 anni è morto al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda per i gravi traumi alla testa, al corpo e agli arti. L’uomo deceduto, un inglese di 30 anni, era arrivato alla shock room del Niguarda in gravi condizioni, con il braccio amputato e a causa della perdita di sangue è andato più volte in arresto cardiaco (IL GIORNO)

Ne parlano anche altre testate

MILANO – È di tre morti il bilancio di due incidenti stradali avvenuti ieri a Milano, con dinamiche drammaticamente simili. Nel primo caso, in via Boccaccio, ieri pomeriggio, giovedì primo agosto, un furgoncino ha travolto quattro persone sul marciapiede e ne ha uccisa una. (malpensa24.it)

Il conducente avrebbe avuto un malore: era positivo all'alcool. L'incidente in via Boccaccio (LAPRESSE)

Milano, accusa malore alla guida di minivan e investe pedoni: un morto e 3 feriti 01 agosto 2024 (Il Sole 24 ORE)

Travolge quattro pedoni. "Era ubriaco": un morto

Dei feriti, il più grave è apparso subito un uomo di 30 anni, di origini svizzere, soccorso dal 118 con traumi multipli e rinvenuto dai soccorritori già in arresto cardiocircolatorio e trasportato in condizioni gravissime al Niguarda dopo aver perso molto sangue: qui gli è stato amputato un braccio ed è deceduto poco dopo il suo arrivo. (La Repubblica)

dott. Si terrà il 2 settembre prossimo l’udienza in camera di consiglio, dinanzi al Tribunale del Riesame di Roma, in relazione all’indagine della Procura della Repubblica che, dopo mesi di intercettazioni ambientali, ha fornito elementi agli investigatori e al P. (Frosinone News)

Uno di loro, ferito gravemente, morirà poco dopo lo scontro. Un'altra persone investita finisce in ospedale sempre in condizioni preoccupanti. (il Giornale)