Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: a Montesacro gli studenti e le studentesse dei licei scendono in strada per dire "Stop agli abusi e ai femminicidi"
Incapacità nell’accettare la fine di una relazione. Senso di possesso e la gelosia che arriva a diventare un pericoloso movente. Violenze terrificanti che hanno come vittime le donne. Sempre. Ovunque. Un’emergenza nazionale a vedere in numeri: oltre 90 i femminicidi nel 2024. Una strage che sembra non fermarsi: ciò che colpisce nel corso degli ultimi mesi è il fattore anagrafe. Ci sono, sì, le giovani tra le vittime, ma sono in aumento gli omicidi tra le età più avanzate. (ilmessaggero.it)
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Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sarà una giornata importante anche sul fronte giudiziario: sono attese la richiesta di ergastolo per Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, e la sentenza per l’uccisione di Giulia Tramontano per mano dell’ex Alessandro Impagnatiello. (la Repubblica)
È questo lo spirito che ha animato piazza Signoria stamattina, dove tantissimi studenti si sono dati appuntamento per partecipare alla mobilitazione promossa da #QNxLeDonne, l’iniziativa contro ogni forma di violenza e discriminazione di genere organizzata dal nostro gruppo editoriale. (Luce)
– Oggi è il giorno in cui gridare “basta” ha un significato in più. Nella giornata contro la violenza sulle donne il nostro gruppo editoriale, nell’ambito del progetto nato l’anno scorso #QNxLeDonne, organizza un grande evento in piazza della Signoria a Firenze, tutti insieme per gridare e fare rumore. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La crisi della violenza di genere è urgente. Quasi una donna su tre subisce violenza nel corso della sua vita. Le ragazze sono particolarmente a rischio di violenza: una adolescente su quattro, infatti, subisce abusi da parte del partner. (Quotidiano Sanità)
Il Papa oggi ha parlato anche del Myanmar: “Oggi il Myanmar celebra la Festa nazionale. Esprimo la mia vicinanza all’intera popolazione del Myanmar, in particolare a quanti soffrono per i combattimenti in corso, soprattutto i più vulnerabili: bambini, anziani, malati e rifugiati, tra i quali i Rohingya”. (LAPRESSE)
Perché il 25 novembre Il 25 novembre del 1960 la jeep su cui viaggiavano tre donne rimase vittima di un’imboscata: loro vennero bastonate, uccise, i loro corpi rimessi sull’auto che fu lanciata in un fosso per far credere che la loro morte fosse stata soltanto un’incidente. (la Repubblica)