Vendite delle elettriche cinesi, effetto dazi a luglio?

L'analisi delle vendite in Europa nel primo mese di entrata in vigore dei dazi, restituisce alcuni indizi che dovranno trovare o meno conferma nella chiusura del terzo trimestre e nel Q4. Ovvero, la quota di mercato detenuta dai costruttori cinesi sulle vendite di auto elettriche è scesa sotto il 10%, al 9,9% contro un dato del 10,2% del luglio 2023, rileva Dataforce. Effetto diretto dei dazi? In termini di volumi, i marchi cinesi hanno immatricolato nel mese di luglio meno di 14 mila auto nell'area dell'Europa allargata ai mercati EFTA e al Regno Unito (Auto.it)

La notizia riportata su altri giornali

Ad affermarlo nel corso di una conversazione con la Reuters è stato lo stesso CEO del marchio spagnolo controllato dalla Volkswagen, Wayne Griffiths. A rendere reale tale pericolo è il fatto che aumentare il prezzo del SUV completamente elettrico, che viene attualmente venduto a circa 52mila euro, al fine di riuscire a coprire i costi, non è un’opzione nell’attuale contesto economico europeo. (ClubAlfa.it)

C’è un’altra casa cinese che punta a produrre auto elettriche in Europa: Xpeng sta esplorando la possibilità di aprire un impianto in un Paese europeo, come ha confermato a Bloomberg il ceo He Xiaopeng. (Milano Finanza)

A tal proposito occorre però sottolineare come nei colloqui che sono intercorsi alcuni giorni fa, il “pontiere ” Jake Sullivan abbia cercato di presentarsi con uno stile meno aggressivo del solito. (ClubAlfa.it)

Secondo Politico, testata specializzata che si occupa degli affari politici dell’Unione europea, alcuni brand cinesi starebbero cercando un accordo per la mancata applicazione delle tariffe sui propri modelli (Corriere della Sera)

Byd utilizzerà il sistema di guida autonoma avanzata di Huawei per i veicoli elettrici fuoristrada Fangchengbao. Vendite su petrolio e oro dopo la fiammata (Milano Finanza)

L’associazione canadese sottolinea che “l’industria cantieristica cinese fa parte di una dottrina di fusione civile-militare” in cui “le esportazioni di navi commerciali sono sovvenzionate per rafforzare le capacità militari del paese“ (ShipMag)