Così Mosca ha costruito la sua 'flotta fantasma' e continua a vendere indisturbata petrolio

Per saperne di più:
Ucraina

Nonostante le sanzioni occidentali, disposte in seguito all'invasione dell'Ucraina, la Russia sta continuando quasi indisturbata a vendere il suo petrolio. E lo sta facendo grazie a una 'flotta fantasma', una flotta che sfugge ai radar delle autorità internazionali permettendole così di aggirare i blocchi disposti dopo l'invasione dell'Ucraina. Le sanzioni Prima dell'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin nel febbraio 2022, le esportazioni di petrolio di Mosca si affidavano principalmente alle petroliere occidentali, che dominano la flotta marittima mondiale. (Today.it)

Ne parlano anche altri media

Quali sono le prospettive per il futuro della Russia e del popolo russo? A questa complessa domanda e altri difficili interrogativi ha tentato di offrire risposte, o comunque, spunti di riflessione, nel corso dell’incontro che si è tenuto nella sede dell’associazione Civica per Rovigo, in via Celio, il giornalista Yurii Colombo in dialogo con l’ex sindaco e capogruppo della lista di opposizione Edoardo Gaffeo. (La Voce di Rovigo)

Putin pronto ad attaccare la Nato «entro il 2030». Secondo un rapporto pubblicato dal KSE Institute, un think tank della Facoltà di Economia di Kiev, la flotta ombra di navi utilizzate dalla Russia per aggirare le sanzioni internazionali sul petrolio sta causando gravi rischi ecologici. (ilmessaggero.it)

Ma il progetto sta in gran parte fallendo e Mosca riesce ad eludere le barriere europee finanziando la guerra contro il popolo ucraino, ecco come. Il price cap sul petrolio era parte di un piano ideato dai paesi occidentali per privare la Russia delle entrate petrolifere. (ilmessaggero.it)

Studio ucraino, la flotta ombra russa di petroliere è cresciuta del 70% in un anno nonostante le sanzioni

L’inchiesta del Financial Times sulla cosiddetta “flotta fantasma” utilizzata da Lukoil per aggirare le sanzioni sul greggio russo getta luce su un complesso meccanismo che va ben oltre la semplice violazione delle restrizioni internazionali. (Start Magazine)

L’espansione della capacità è stata ottenuta a dispetto delle sanzioni e della stretta sugli assicuratori (indispensabili per spedire carichi), domiciliati prevalentemente a Londra. Navi utilizzati per trasportare petrolio ed altre materie prime che non sono formalmente identificate come russe (grazie a triangolazioni con altri paesi, spesso a Dubai) ma che lavorano per Mosca. (Il Fatto Quotidiano)